Parchi e oasi dello spirito
Genga - Marche
Santuario della
Madonna di Frasassi
di Dante Fasciolo
Nel bel mezzo delle suggestive grotte di Frasassi nella Marche, e più precisamente in località Genga, sorge il Santuario dedicato alla Vergine.
Seguendo una strada ricavata nella roccia si incontrano cappelle della Via Crucis fino all’imboccatura di una grande caverna, lunga circa 400 metri. Il luogo di culto è qui, composto due edifici: l’oratorio rupestre di Santa Maria Infra Saxa e un tempietto ottagonale di gusto neoclassico.
La prima costruzione risale all’anno Mille: un’umile chiesetta, con una struttura semplice, dove anticamente si venerava un’immagine della Madonna, realizzata in legno e ritenuta miracolosa.
Secondo quanto tramandano le fonti storiche, essa era caratterizzata da uno stile piuttosto rustico e di non facile datazione: La stutua finì bruciata da una candela nei primi anni del dopoguerra e fu sostituita da un’altra in pietra bianca tutt’ora ammirabile.
Il tempietto invece si trova a fianco dell’oratorio, ha una forma ottagonale e presenta una cupola ricoperta in piombo. Fu fatto erigere nel 1828 da Papa Leone XII (Annibale della Genga) su disegno dell’architetto romano Giuseppe Valadier ed è costituito da blocchi bianchi di travertino.
L’interno è impreziosito da un altare di alabastro – ricavato dalla grotta stessa – presso il quale è collocata la copia di una pregevole statua in marmo bianco di Carrara della scuola del Canova.
Essa rappresenta la Madonna, seduta con in braccio il Bambino. L’opera originale si trova nel museo del Castello di Genga.
Il suggestivo scenario delle grotte di Frasassi ha conservato nei millenni diversi reperti archeologici, perfino di età preistorica. Durante gli scavi del Valadier per fondare il tempio, infatti, furono ritrovati forni per cuocere il pane, alcune monete e ossa umane, anche di bambini.
Probabilmente si rifugiarono in questi luoghi impervi e di difficile accesso alcue famiglie, che si nascondevano sfuggendo alle scorrerie dei barbari.
Visto l’interesse non solo naturalistico ma d’ambiente nel suo insieme, numerose campagne esplorative furono promosse dagli speleologi e geologi in modo particolare a partire dal 1948, ma già nel periodo delle due guerre alcuni studiosi di preistoria e scienze naturali effettuarono interessanti ricerche.
Queste caverne,costituite da un impressionante insieme di cunicoli, pozzi e imponenti gallerie, sono meta frequente di turisti, in generale e di fedeli, per quanto riguarda il santuario. Specialmente nelle domeniche di giugno, molti devoti si recano in pellegrinaggio presso i due edifici sacri, dove si tengono anche affascinanti concerti.