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Parchi e Oasi dello Spirito

Somasca di Varcurago – Lecco

Santuario di San Girolamo Emiliani

di Dante Fasciolo


Nato nel 1486, figlio di una nobile famiglia veneziana, Girolamo Emiliani iniziò la carriera militare, ma a Castelnuovo di Quero, durante un’azione di combattimento, fu fatto prigioniero e rinchiuso in un castello, dal quale, anno 1511, venne liberato per l’intervento prodigioso della Vergine.

In segno di riconoscenza Girolamo si dedicò alla preghiera e al lavoro di testimonianza cristiana.

Impiegò i suoi averi per aiutare i più poveri, curò gli ammalati, educò i bambini orfani e abbandonati ai quali insegnò anche il catechismo con un metodo innovativo che prevedeva per la prima volta domande e risposte.

   

Girolamo allargò territorialmente la sua opera al Veneto e alla Lombardia e sentì forte il bisogno di fondare un ordine che in principio fu chiamato dei “Servi dei Poveri”, e definitivamente, più tardi, chiamato “Chierici Regolari della Somasca” o “Padri Somaschi”.

Per la sua costante e meritoria opera, nel 1537 fu beatificato e nel 1567 Papa Clemente XIII lo proclamò Santo.

Il Santuario che oggi porta il suo nome e che domina dall’alto il lago di Lecco, è la trasformazione dell’antica chiesa parrocchiale un tempo intitolata a San Bartolomeo. Qui sono custodite in un’urna d’argento le ossa del Santo, e in un’altra urna di bronzo, inaugurata nel 1930, il suo simulacro vestito dell’abito somasco.

I lavori di rifacimento della chiesa iniziarono nel 1610; la facciata che presenta un raffinato pronao a tre archi centrali, è della seconda metà del XVIII secolo, mentre la forma attuale data rispettivamente 1893, anno in cui il tempio venne allungato di sei metri, e 1967, quando furono aggiunte le navate e i due archi laterali.

   

All’interno della Chiesa, la volta presenta splenditi affreschi di Luigi Galizzi realizzati nel 1893, ove vengono rappresentati episodi della vita di san Girolamo, e la “Pietà” di Mario Melo. Di grande interesse sono anche gli esterni del Santuario: il luogo dove il Santo morì, il masso roccioso - che si raggiunge percorrendo una strada disseminata di cappelle – da lui scelto per riposarsi, e la “scala santa” al termine della quale c’è la grotta-eremo, utilizzate entrambi per la preghiera e la penitenza.

Nei pressi del santuario si trova un malandato castello che la tradizione , non confermata, identifica col castello dell’Innominato de “I Promessi sposi”, ragion per cui questi luoghi sono inseriti nell’itinerario dei luoghi manzoniani.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)