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Piccoli Grandi Musei Italiani

“Una cosa bella è una gioia per sempre” John Keats

Maierà – Cosenza

Museo del Peperoncino

Storia dell’”Oro Rosso” venuto dall’America

di Alessandro Gentili

L'accademia Italiana fondata nel 1994 a Diamante dal giornalista gastronomo Enzo Monaco, in poco tempo si è diffusa in tutto il territorio nazionale.

Una ricetta
Crostata del diavolo
ingredienti:
300 gr. di farina; 150 gr. di burro; 150 di zucchero; due tuorli di uova; un uovo intero; un cucchiaio di lievito per dolci; scorza di limone grattugiato; 150 gr. di marmellata di arance; 100 gr. di confettura di peperoncini; 100 gr. di mandorle pelate; 50 gr. di zucchero a velo.
Preparazione:
Lavorate il burro con lo zucchero aggiungendo i due tuorli, l'uovo intero e la scorza di limone grattugiato. Unire lentamente la farina e il lievito fino ad arrivare ad un impasto omogeneo. Con una metà "foderate" la teglia dopo averla imburrata cospargendola con uno strato di marmellata di arance e aggiungendone sopra un altro di confettura di peperoncini. Ricoprite la teglia con l'altra metà dell'impasto al quale avrete aggiunto precedentemente le mandorle tritate. Cuocete in forno caldo per almeno mezz 'ora e servite dopo aver spolverato di zucchero a velo.
È una specialità del Ristorante Sabbia d'oro di Belvedere Marittimo (Cosenza).

"L'Associazione si propone di creare, approfondire e diffondere una vera e propria cultura del peperoncino" attraverso gli oltre cinquemila soci e sessanta delegazioni accademiche nelle principali città italiane, e, all'estero con le sedi di rappresentanza nelle più importanti città: New York, Tokyo, Parigi, Monaco di Baviera, Basilea, Sydney, Lausanne.

   

In particolare vuole far conoscere il peperoncino (capsicum annuum) arrivato in Italia con Cristoforo Colombo, la sua storia, la sua cultura, le sue qualità e le sue utilizzazioni. Promuove lo studio e la ricerca sulla sua produzione, sulle sue qualità e su tutte le sue possibili utilizzazioni; con particolare riferimento al campo della gastronomia, della cosmesi, della farmacologia, della medicina e di qualsiasi altro settore utile all'uomo. Studia e approfondisce le tradizioni, gli usi, le abitudini direttamente o indirettamente collegate al peperoncino in tutti i paesi del mondo. Valorizza infine ogni forma di espressione artistica (letteratura, cinema, TV, giornalismo, pittura, scultura, ecc.) direttamente o indirettamente collegata o collegabile alla "cultura del peperoncino", compresa la connotazione di "piccante" nel senso di "trasgressivo e non conformistico".

   

Il peperoncino piccante, come tutti i peperoni, appartiene alla famiglia delle Solanacee. Certamente una "strana" famiglia. Le piante che ne fanno parte sono tutte ad alcaloidi che hanno (chi più chi meno) effetti particolari sul sistema nervoso dell'uomo. Alcune sono vere e proprie piante medicinali come la belladonna, lo stramonio, il giusquiamo, il tabacco, la dulcamara, l'erba morella. Altre più "normali" come la patata, il pomodoro, la melanzana fanno parte della nostra alimentazione quotidiana. Oltre ad essere "strana" la famiglia delle Solanacee è molto numerosa. Comprende 85 generi e almeno 2.200 specie.
Uno degli 85 generi è il capsicum al quale appartiene il peperoncino rosso piccante. Il nome latino capsicum deriva da capsa scatola per la particolare forma del frutto che ricorda proprio una scatola con dentro i semi; oppure dal greco kapto che significa mordere, con evidente riferimento al piccante che "morde" la lingua quando si mangia.

Nel genere del capsicum la specie più importante è il capsicum annuum al quale appartengono tutti i peperoncini che conosciamo.. Tuttavia esistono moltissime varietà di peperoncino e sulle classificazioni e denominazioni anche fra i botanici più insigni non c'è concordia. Val la pena perciò di seguire il consiglio di uno studioso importante come Tom Stobart il quale suggerisce di dimenticare i nomi e le classifica-zioni scientifiche e chiamare i peperoncini con i loro nomi locali.

Pevium in Liguria; peuvroun in Piemonte; peverone in Lombardia; pevrum in Emilia; pepe rosso o zenzero in Toscana; lazzarette o cazzarele a Pescara e Chieti; saittì a Teramo; pepentò piccante a L'Aquila; diavulillu nel Molise; peparuolo in Campania; diavulicchio nelle Puglie; cancarillo, pipazzu, pipi vruscente, diavulillo in Calabria; pibiri-moriscu in Sardegna; pipi russi in Sicilia; e infine cerasella, mericanill, diavulicchiu in Lucania.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)