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Alberi

Il Fico

di Federica Fasciolo


   

È una pianta antichissima, se ne parla nella Bibbia.

L'uomo albero
di Valentina Meloni

L'uomo albero ha piedi grandi
come radici nodose e sicure
appigli per terremoti esistenziali
per tormenti di vento e piogge torrenziali

scarponi di suola assottigliata dal cammino
un passo sicuro che non guarda la meta
che sa respirare la linfa e la vita
dal chiarore dell'alba al luccichio del tramonto.

L'uomo albero ha pelle di corteccia
rugosa e verace come crosta di pane
e braccia lunghe di rami frondosi
che sanno ospitare le voci lontane.

L'uomo albero ha i capelli di foglie
che vede imbrunire di rosso in autunno
ha barba di fili e radici volanti
ciglia di fronde e parole fruscianti.

L'uomo albero ha sogni di brina
che fa evaporare sui fili di seta
come cappello una stella cometa
per ninna nanna canzoni di vento.

L'uomo albero ha un dolce segreto
che tiene celato nel folto giaciglio
un nido di canti e becchi vocianti,
nel tronco cavo ha nascosto un coniglio.

L'uomo albero è un'ombra nel giorno
è un caldo sospiro nel cuore d'inverno
regala gocce di Nostalgia
e piogge di petali per farne Poesia.

Dopo aver mangiato il frutto della conoscenza Adamo ed Eva “aprirono gli occhi e si avvidero che erano nudi, quindi cucite insieme delle foglie di fico, se ne fecero delle cinture”.

E questo senso del pudore si manifestò di nuovo molto più tardi, nel seicento ad esempio, quando molti pittori ritrassero scene coprendo le nudità più appariscenti in contrapposizione dei pittori rinascimentali che per contro avevano ritratto scene in versione naturale.

Il problema non da poco, che impegno a lungo i restauratori tirati da una parte all’altra dal dilemma se lasciare o togliere le coperture, ahimè molte delle quali riferite ai tralci e alla foglia di fico.

Del fico si conoscono centinaia di specie: due gruppi essenziali divisi dalla commestibilità o meno del frutto. Sono piante che presentano una certa consistenza e tuttavia una fragilità, vivono per lo più in terreno poveri ed impervi e sono obiettivamente un po’ freddolose.

   

A lungo è stata considerata pianta delle fecondità, forse per il fatto che incidendo tronco, rami e foglie scaturiscono del lattice; ma, forse, anche per un’altra buona ragione: i dolcissimi e polposi e nutrienti frutti che ben conosciamo nel bacino mediterraneo ove prospera la Ficus Carica.. Questa specie presenta foglie lombate spesse e coriacee e una chioma non molto folta che non si estende molto rispetto ad altri alberi che conosciamo. Da ricordare che per i Greci il Fico era albero sacro a Dioniso e le loro leggi ne regolavano severamente la vendita dei frutti e ne vietavano l’esportazione.

   

Se ci spingiamo più a oriente possiamo ricordare la profonda sacralità riservata al fico: il principe Siddharta, si narra, ricevette l’Illuminazione mentre meditava all’ombra di un antico esemplare di fico, e da quel momento fu Buddha.

Anche i musulmani attribuiscono grande importanza alla pianta del fico, simbolo di abbondanza, capace di nutrire sia le tribù del deserto sia gli abitanti delle coste, tant’è che molti passi del Corano cominciano con un giuramento fatto “all’ombra del fico”.

Infine a Roma; come non ricordare quel fico nella zona del foro sotto la cui ombra la lupa allattò Romolo e Remo!?


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)