Humour - Cronache cittadine
Amerigo - Storie da Utopia
Il delitto di Laura Palmerini
Trentatreesima puntata
di Alessandro Gentili
Accordo fatto nella notte di lunedì scorso tra il vecchio sindaco e l’aspirante nuovo. La nuova legge elettorale per eleggere il sindaco di Amerigo: sistema tridimensionale abbinato al “Motion Capture” con cui alcuni registi hanno realizzato molti film di successo (tra cui Spielberg, Zemekis, Jackson…).
Per andare a votare occorrono gli occhialetti in uso nei cinema che propongono il 3D. Poi le cabine elettorali devono munirsi di uno schermo al plasma o a LCD. L’elettore vota con una penna elettronica su un tablet che manda il segnale sullo schermo, ovvero sul file corrispondente. In questo modo viene visualizzato in tempo reale l’andamento dei voti, cosicché si può, in definitiva, mutare il proprio voto durante la corsa al voto.
Qualche perplessità l’hanno sollevata i piccoli partiti di Amerigo:
l’NCD, ovvero il Nuovo Consiglio Democratico, o il SEL, ovvero il Sostegno Esemplare Lavoratori, o la Scelta Impopolare o l’M5S, ovvero il Manifesto Cinque Sgombri, hanno deciso di dare battaglia sull’emendamento.
La povera Presidente della Giunta Comunale, Lauretta Polsini, ha ghigliottinato le proposte dei piccoli partiti ed è stata accolta, al suo ritorno a casa, da una serie di fucilate dal marito separato (che vuole più soldi) e dalla figlia che vuole andare a partecipare a “Il Monte dei Famosi”. Lauretta non ci ha visto più: è da anni che conduce una vera battaglia contro lo sfruttamento dell’immagine femminile e ora si ritrova il nemico proprio “in seno”, proprio la figlia che non ne vuol sapere degli atteggiamenti claustrali della mamma.
“Mamma, è ora di finirla, come se non sapessi chi diavolo sei.”
“Come ti permetti?!”
“Mamma, ma a chi la vuoi dare a bere? Giusto ai tuoi sgherri amiconi tuoi delle poltrone del Comune. Qui dentro, sappiamo benissimo come sei arrivata lì.”
“Non ti permetto di parlarmi in questo modo e ti proibisco di andare al “Monte dei Famosi”. Piuttosto vai, almeno, in “Collina.” Lì è più moderata, la cosa.”
“Proprio per niente. In “Collina”?! Per chi mi hai preso? Per quelle smozzicate divette della RAI?”
Madre e figlia ai ferri corti. Il marito separato adesso si fa vedere in giro con Barbarella, la vincitrice di Miss “Picco Facile”. Barbarella è figlia di queste valli: silenziosa come le mucche al pascolo. Qualche dubbio sulla sua elezione, Barbarella se lo porta sempre dietro. Il padre era capo-giurato e la madre è stata la parrucchiera e la truccatrice delle concorrenti, molto delle quali si sono lamentate del lavoro svolto dalla signora.
Tempi duri per Lauretta Polsini che ha abbandonato la lettura del libro “Cuore” e si è data al Petrarca: pare che i sonetti dedicati alla mitica “Laura” l’hanno abbindolata e ora è facile vederla in paese declamare l’eterne rime sparse. Adesso la figlia vuole andare in udienza dal Papa: ma la madre l’ha spedita di corsa ai provini per le “Colline”. Pare che lì abbia un ex che garantirebbe la partecipazione della sventurata figlia.
Formula uno
di Giuseppe sanchioni
Qualche giorno fa in una didascalia di una foto di un’auto di formula uno rossa, ho letto (per la verità senza occhiali) FIAT. Sono rimasto sbalordito! Come, ora ci siamo ridotti a partecipare al Campionato di Formula 1 con una normale auto Fiat? E la Ferrari, che era il marchio italiano più conosciuto all’estero, che fine ha fatto?
In effetti poi, leggendo attentamente (cioè con gli occhiali), mi sono accorto che la scritta era F14T e non FIAT. Infatti, quella era la foto di presentazione della nuova Ferrari realizzata per il Campionato 2014 di Formula 1.
F14T significa Ferrari dell’anno 2014 Turbo. Faccio notare agli inguaribili ottimisti che turbo è l’auto e non l’anno 2014, che invece sarà un normale anno aspirato, anzi sospirato.
Si dice che il nome sia stato scelto online tra i tifosi. Chissà se quelli che hanno risposto al sondaggio erano consapevoli della potenziale confusione che poteva creare quanto stavano proponendo.
Sembra anche che Montezemolo abbia dichiarato di essere stanco di essere secondo. Va bene, ma la scelta del nome non aiuta di certo. Siamo sicuri che sia un nome beneaugurante? O, la prossima volta, sarebbe meglio lasciar fare ai pubblicitari, che in fondo è il loro mestiere.
Ma è possibile che la cosa sia voluta. Se dovesse vincere il mondiale sarebbe un grande ritorno d’immagine per la FIAT. Però inutile, visto che sta cambiando nome in FCA. Se andasse male, sarebbe utile per minimizzare.
In un paese in cui rinominare le cose è fondamentale, rimaniamo in curiosa e impaziente attesa delle prossime sigle.