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Parchi e Oasi dello Spirito

Canale Monterano

Eremo di Monte Virginio

di Dante Fasciolo


   

Si percorre la Via Claudia Braccianese e lo si trova situato alle pendici del Monte Calvario, nei pressi del lago di Bracciano, immerso in un bosco di castagni, noccioli e faggi, fu costruito nel 1651 per volere del Duca Paolo Giordano Orsini, che lo donò ai padri carmelitani scalzi. Nel 1670 fu inaugurata la Chiesa, nel 1810 i padri lasciarono l'Eremo a causa della soppressione napoleonica, facendovi il ritorno nel 1817.

Nel 1873 il Convento venne posta all'asta, vinta dal principe Altieri che lo vendette ai carmelitani nel 1893. Oggi l'Eremo è il centro di formazione dei novizi carmelitani, di accoglienza dei giovani e gli adulti in ricerca vocazionale, mentre il rifugio è luogo di incontro per gruppi che organizzano campi scuola, ritiri spirituali, convegni e convivenze.

      

   

Classica è la sua struttura quadrangolare, rinascimentale, integrata armonicamente con l'ambiente naturale circostante, la Chiesa è dedicata alla presentazione di Maria al tempio, di cui spicca il quadro del 17º secolo sull'altare maggiore di fra Luca Di Nivelle. Il coro ha scanni in legno e quadri dello stesso autore, nella sacrestia vi è una grande pala, dove sono effigiati alcuni membri della famiglia degli Orsini punto al centro dell'Eremo si apre l'ampio chiostro con nel mezzo una grande vasca. La biblioteca conserva circa 8000 volumi, le 12 celle eremitiche, di stretta clausura sono collegate ciascuna da una scala a chiocciola con il sottostante giardinetto.

Nell'ultima domenica del mese si tiene il ritiro mensile, aperto a tutti dalle ore 9.00 alle 18.00. Sono accolti religiosi laici (uomini), in particolare giovani, per esercizi spirituali e momenti di preghiera, nelle due strutture dell'Eremo e del rifugio.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)