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Pagine preziose

Vado da Francesco

Enzo Fortunato – Mondadori editore

(Dalla prima pagina)

Migliaia di persone, ogni giorno, varcano la soglia della Basilica di San Francesco ad Assisi, il tempio che custodisce il corpo del Santo.



Padre Enzo Fortunato
frate minore conventuale
giornalista pubblicista direttore
della Sala Stampa del Sacro
Convento di Assisi, del mensile
San Francesco Patrono d'Italia
e del portale sanfrancesco.org.
partecipa alla rubrica Raiunao
"Tg1 Dialogo.
Premio Internazionale del
Giornalismo “Biagio Agnes”,
Autore del volume
“Siate amabili”, con prefazione
Cardinale Gianfranco Ravasi,

In questo luogo unico al mondo, l'intensa spiritualità e le meraviglie dell'arte permeano il cammino del visitatore, suscitando emozioni profonde. È qui, infatti, che è nata l'arte figurativa moderna: Cimabue, Giotto, Simone Martini, Pietro Lorenzetti, i maestri della Bottega fiorentina e quelli della Bottega romana seppero trasferire sulle pareti e sulle volte delle due Basiliche, inferiore e superiore, la storia per immagini della Fede e della vita di san Francesco, come fossero le pagine di un libro illustrato.

La Basilica e l'annesso Sacro Convento hanno ospitato visite ufficiali e incontri riservati, messaggi pubblici e testimonianze private.

In questo libro sono raccolti e raccontati alcuni di tali momenti, vissuti da personaggi famosi o da semplici donne, uomini e ragazzi arrivati fin qui per placare la loro ansia e cercare risposte non effimere ai loro interrogativi sul vivere.

In un arco di tempo che copre cinquantuno anni (dal viaggio ad Assisi di papa Giovanni XXIII, il 4 ottobre 1962, a quello di papa Francesco, il 4 ottobre 2013), il lettore entra così nel cuore del francescanesimo attraverso gli occhi e le parole di persone - credenti o non credenti, ricche o povere, giovani o anziane - che sono state sempre accolte dalla comunità dei frati con il motto di Francesco d'Assisi «Il Signore ti dia pace»: da Madre Teresa di Calcutta a Bruce Springsteen, da Michail Gorbaciov a Franco Zeffirelli, da Roberto Benigni a Renato Zero, da Andrea Bocelli a Shimon Peres, solo per citare alcuni dei protagonisti di queste pagine.

Per tutti, quei minuti passati in raccoglimento di fronte al grande blocco di pietra con il sepolcro di san Francesco o in contemplazione dell’azzurro degli affreschi sono momenti di straordinaria tensione, umana e spirituale, dove l'incontro e il dialogo fra gli uomini sembrano diventare tangibili e la testimonianza e il messaggio di Francesco d'Assisi divengono un solido punto di riferimento di fronte alle sfide e alle emergenze dei nostri tempi e insieme l'occasione di un nuovo avvio.


Pagine preziose  

Tutti i cuori del mondo

Renato Kizito Sesana – Emi editrice



Renato Kizito Sesana
Missionario comboniano

Originario di Lecco, oggi
impegnato al servizio delle
comunità di immigrati africani,
fondatore delle comunità di
Kivuli e Koinonia, insignito
del Premio per la Pace/Regione
Lombardia 2012.



Africa Madre
Calendario Amani

Associazione non-profit
Amani dedica il calendario
2014 all’Africa, progenitrice
dell’umanità, attraverso dodici
scatti del fotografo francese
Pascal Maitre. Introduzione
giornalista “ La Repubblica”
Pietro Veronese.

Presentazione Mons. Raffeale Nogaro
dalle periferie dell’Africa piccole storie di speranza

Sono innumerevoli e tutte ricche di umanità le storie dei ragazzi delle periferie dell’Africa raccolte nel nuovo libro di padre Renato Kizito Sesana. Il più «bergogliano» dei missionari italiani, padre Kizito porta in rassegna nel suo nuovo libro una lunga lista di esperienze di vita e di speranza, frutto dei suoi lunghi anni di impegno con i bambini di strada in Kenya e in Zambia.

Padre Kizito, nelle sue conversazioni quotidiane con i ragazzi delle periferie, trova spunti per riflessioni sui temi della povertà e dello sfruttamento economico, del dialogo interreligioso, delle enormi contraddizioni che la globalizzazione ha portato nel continente africano.

Citando il curioso episodio di un grande teologo ed esperto di missione che avrebbe dovuto tenere un corso in Malawi, ma al quale rinunciò dopo aver scoperto che in Malawi c’era il rischio di malaria, l’autore afferma che per comprendere il valore della missione non servono grandi studiosi, ma solo capire quali siano le cose che ciascun missionario può fare con l’aiuto di Dio. Secondo padre Kizito, per combattere e superare le spinte individualistiche e materialistiche del nostro tempo, serve «andare dritto al cuore delle persone e costruire relazioni di comunità». La sfida di padre Kizito alla crisi spirituale e culturale del nostro mondo parte quindi dalla costruzione di una nuova umanità e di una nuova accezione del concetto di solidarietà.

Con l’elezione di papa Francesco e del suo messaggio, secondo il quale i poveri sono “il tesoro della chiesa”, padre Kizito vede aprirsi una nuova era, dove vivere la solidarietà globale rappresenterà la nuova dimensione della nostra civiltà. Ed è proprio nella figura di papa Bergoglio che padre Kizito ripone le sue speranze, affinché la Chiesa accetti un rinnovamento di sé stessa che la porti al di là dei «vecchi formalismi» e ritorni, invece, alla predilezioni per i poveri, alla semplicità e al servizio.

Questo messaggio di rinnovamento parte proprio dal cuore di questi bambini e trova la sua sintesi nella frase della piccola Berta, una delle bambine delle comunità di padre Kizito, a proposito della Banca Mondiale e dei suoi affari: «Nella mia banca invece di oro e soldi ci sono tutti i cuori del mondo».


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)