f

Piccoli Grandi Musei Italiani

"Una cosa bella è una gioia per sempre" John Keats
Vipiteno (Bolzano)

Museo Multscher

di Alessandro Gentili

Per chi voglia scendere appena un poco oltre la superficie (costellata da indecenti offese alla sacralità della vita) occorre muoversi o ritirarsi in clausura o darsi all'eremitaggio. Muoversi è più faticoso: a Roma in questi giorni apre una straordinaria mostra di Rodin alle Terme di Diocleziano, straordinario luogo carico di memorie. Per chi ama la settimana bianca o le vacanze estive in montagna, suggeriamo una gita a Vipiteno.

   

Il Museo Multscher è ubicato in Via della Commenda dell'Ordine Teutonico nella zona sud di Vipiteno, accanto alla parrocchiale dedicata a "Nostra Signora delle Paludi". Oltre alle famose portelle dell'altare di Hans Multscher vi sono conservate anche altre parti dell'antico altare maggiore di Vipiteno, tra cui un frammento del dossale, quattro angeli reggidrappo, le grandi figure stanti di San Giorgio e San Floriano e i busti di due profeti. Il Museo accoglie inoltre alcuni pezzi provenienti dall'ex Museo civico, tra cui diverse cassapanche e stemmi delle corporazioni appartenuti ad antiche famiglie artigiane di Vipiteno.

   

Pesi e misure per sale, olio e cereali per favorire l'introduzione dell'unità di misura di capacità sotto l'imperatrice Maria Teresa, nonché un banco di taratura per misure di lunghezza e di capacità. Degna di nota è anche la cosiddetta"Grafenzimmer", in cui il soffitto è decorato con preziosi affreschi di quattro diversi ordini monastici dell'Alto Adige, mentre le pareti raffigurano una panoramica della vallata di Vipiteno con importanti riferimenti storici e artistici.

Nella sala capitolare il visitatore può ammirare un rivestimento ligneo di particolare pregio e un soffitto a cassettoni con rosette. Direttamente collegata al museo e quindi da visitare insieme ad esso è la Chiesa di Santa Elisabetta, una chiesa tardo barocca realizzata nel 1733 dall'importante architetto barocco Giuseppe Delai per l'Ordine Teutonico.

   

Hans Multscher - Nel 1456, allorché la comunità religiosa di Vipiteno lo incaricò di realizzare l'altare maggiore per la nuova parrocchiale, Hans Multscher, nato in Allgäu verso il 1400 e morto a Ulma nel 1467, nell'area di lingua tedesca era considerato l'artista migliore del suo tempo in tale ambito. Questo straordinario capolavoro dell'artista di Ulma venne completato nel 1459. L'altare a portelle era un tempo uno dei più splendidi esempi di arte religiosa dell'intero arco alpino, preso a modello da famosi artisti successivi, tra cui ad esempio  Michael Pacher.

L'altare maggiore tardogotico a portelle della parrocchiale venne smembrato nel 1779 nel corso del rimaneggiamento barocco della chiesa, e oggi presso il Museo Multscher si possono ammirare soprattutto le tavole delle portelle, molto ben conservate e giustamente famose. Le quattro portelle, dipinte su ambedue i lati, illustrano scene tratte dalla Passione di Cristo e alcuni episodi della vita di Maria.

   

Le tavole di Hans Multscher, andate perse durante il periodo mussoliniano, nel 1959 poterono venire nuovamente restituite alla città di Vipiteno dopo una lunga odissea, grazie all'intervento dell'allora rappresentante del comune e del sovrintendente provinciale prof. Nicolò Rasmo.

Attualmente sono tra gli oggetti più preziosi esposti al Museo Multscher.

Stupisce ancora la dedizione con cui la folla si accalca dinanzi al Nulla che pare sommergere ormai ogni cosa, ogni spirito, ogni iniziativa. Giorno dopo giorno assistiamo impotenti alla danza macabra delle marionette di turno. Queste tracce che qui proponiamo ogni settimana siano il segno, per chi scrive e per chi legge, di un malcelato disprezzo verso la globalizzazione e l'appiattimento della cultura, ridotta a mercificazione nei supermercati, nelle televisioni, nelle chiacchiere da bar.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)