Pagine preziose
Complexus
Leggere il presente sulle orme di Edgar Morin
Giuseppe Fumarco
Edito dall' Istituto per l’ambiente e l’educazione scholé futuro
Presentato il 20 febbraio a Torino presso il "Centro Studi Sereno Regis” il volume: Complexus Leggere il presente sulle orme di Edgar Morin - Dialogo tra il sociologo Dario Padovan e l’autore.
Perché “complexus”? Com-plexus deriva dal latino e significa “tessuto insieme”. La realtà, ai suoi vari livelli, è appunto qualcosa di tessuto insieme, qualcosa in cui tutto si lega. La figura della “rete” è quella che meglio interpreta questo concetto, con i suoi fili che si intersecano e con i ‘nodi’ che esprimono i molteplici punti di interazione tra i diversi livelli del reale.
Il pensiero della complessità e la sua filosofia - magistralmente interpretata da Edgar Morin (“uno dei più grandi pensatori viventi”, secondo l’UNESCO) – hanno spinto l’Autore a reinterpretare l’avventura umana sul pianeta Terra come una “evoluzione/involutiva” all’interno della quale dobbiamo imparare a cogliere dialogicamente sia gli elementi di progresso che quelli di regresso che la ‘specie anomala’ homo sapiens porta con sé in questa sua avventura. La sovrappopolazione, i danni ambientali, gli eventi bellici di una mai sopita aggressività della specie, le dottrine politiche e i credi religiosi che sovrastano e dominano le menti, ecc. non possono cancellare quanto di bello, di positivo e di costruttivo l’umanità ha saputo edificare lungo il suo percorso. Ma senza la consapevolezza della pressante necessità di un radicale cambiamento di rotta, la globalizzazione selvaggia spingerà la navicella terrestre alla deriva mossa, come oggi è, dal quadrimotore impazzito “scienza-tecnica-capitalismo-mercato”.
Sgridò i venti e il mare
Intuizioni di immagini dai Vangeli
Enrico Nicolò – Palombi Editori
Fresco di stampa, “Sgridò i venti e il mare – Intuizioni di immagini di Vangeli” è un volume fotografico di Enrico Nicolò, il quale ha al centro della sua produzione artistica la ricerca del Bene, del Vero e del Bello, come Egli stesso ha modo di affermare.
“Questa attenzione si è ulteriormente accentuata nel mio tema fotografico di arte sacra ispirato ai Vangeli, sia per la scelta di un contenuto tematico così alto, sia per lo sforzo profuso nel cercare di affidare sostanza e messaggio a modi espressivi idonei, appunto, alla elevatezza e delicatezza dell’argomento affrontato”.
Le foto di Nicolò, appaiono “tecnicamente mosse”, di più, molto “sfumate” nei contorni…figure-ombra incorporee che muovo in indistinti ambienti…sicuramente una originalità particolarissima.
Il volume è presentato dal Cardinale Prospero Grech della Congregazione per la Dottrina Della Fede e appassionato fotografo, al quale si affiancano lo studioso Mons. Timothy Verdon con un saggio dal titolo “Fuori Fuoco e Fede” e lo storico e critico della fotografia Diego Mormorio con un asaggio dal titolo “La via dell’intravvedere”.
E altri, tra studiosi, critici, giornalisti e fotografi, hanno dato il loro apporto: Andrea Attardi, Annarita Curcio, Dante Fasciolo, Cinzia Folcarelli, Carlo Gallerati, Emanuela Prinzivalli, Robertomaria Siena, Gaetano Vallini, il quale, da ultimo rivolge ai lettori un interrogativo: “…questi squarci aperti sul mistero dell’incarnazione , non solo traciaun perimetro semantico, ma ci dice soprattutto la delicatezza dello sguardo, che non azzarda immagini grandiose... volutamente senza tempo…in spazi indefinibili in cui si muovono figure altrettanto indefinite nelle quali riconoscersi, come cauti e curiosi pellegrini. E del resto non è questa la parabola dell’uomo su questa terra, in costante cammino alla ricerca di se stesso, di un senso alla propria vita?”
Ritrovarsi a Parigi
Marta Lock – Albatros
“Ritrovarsi a Parigi” è il terzo libro della scrittrice italiana Marta Lock che parla dell’amore, dello stalking, della fuga, dei pregiudizi, del razzismo…semplicemente, dei temi importanti e di quelle cose che possono succedere a tutti. Ascoltiamo l’autrice.
Da dove nasce l’idea per scrivere questo libro?
Allora, l’idea di partenza è nata dal desiderio di scrivere, anzi di regalare un attimo di immortalità alla storia di vita e d’amore di mio nonno. Perché la storia del nonno di Lizzy che ha avuto una vita molto particolare è un po’ la storia del mio, che oggi ha 99 anni e che è stato una figura molto importante nella mia vita, proprio come il nonno della protagonista. In seguito, dalla mia fantasia, è nata tutta la vicenda che ruota intorno.
Perché Parigi?
Parigi è una città che amo da morire. Se dovessi lasciare Milano, la lascerei solo per Parigi oppure per New York. Tutte le volte che sono andata a Parigi mi sono innamorata di nuovo. E’ la città più romantica del mondo. Quando si cammina tra le sue vie, tra i suoi vicoli si sente, si percepisce e si respira tutto il romanticismo che c’è nell’aria.
Sia la copertina che il titolo del libro sono molto particolari, nel senso che dal primo punto di vista il lettore potrebbe pensare che si tratti di un libro che parla della moda e dello shopping, è così?
Questo libro non è un libro fashion. Innanzitutto è un genere diverso, anche se il titolo e la copertina in apparenza possono dare un’idea diversa. In questo, come in tutti i miei romanzi, parlo di noi e delle cose che possono succedere a tutti. In Ritrovarsi a Parigi, in particolare, tocco temi importanti come lo stalking, il razzismo, i pregiudizi…. Sia la nonna che la mamma e infine la nipote, Lizzy protagonista del romanzo, ognuna nella loro epoca combattono contro i pregiudizi per amore: sono temi abbastanza attuali e anche molto profondi.
La copertina l’ho scelta, perché la donna in primo piano è la protagonista, e ho voluto che avesse un abito rosso perché il rosso è il colore delle passioni: quelle familiari, quella che vive a Parigi e per Parigi, quella per Yannik, l’uomo di cui si innamorerà. Mentre invece, la Torre Eiffel, è in bianco e nero perché simboleggia il passato e la storia del nonno, evidenziando il continuo passaggio tra passato e presente che caratterizza il romanzo e che volevo apparisse anche nella copertina.