Humour - Cronache cittadine
Amerigo – Storie da utopia
Il delitto di Laura Palmerini
Trentacinquesima puntata
di Alessandro Gentili
Il popolo dei "Torroni" è giunto anche ad Amerigo. Come si sa, i "Torroni" sono quella frangia popolare estremista risucchiata dalla crisi economica dentro una spirale di povertà e miseria. Sono tutti quegli artigiani che da secoli fabbricano appunto torroni nelle valli intorno ad Amerigo. Torroni che vengono venduti in tutto il mondo a prezzi esorbitanti. Ma in tasca agli artigiani ne arriva una minima quantità, valutata intorno ai 50 centesimi a torrone. Basti considerare che a Taiwan, un torrone di Amerigo viene venduto al Freeshop a venticinque dollari al chilo. Obama ne è particolarmente ghiotto ed è diventato più nero di prima.
Armati dunque di torroni giganteschi da usare come armi, il popolo è sceso in piazza, deciso a far valere le proprie ragioni. Tutte le istituzioni si sono schierate contro e perfino i media locali hanno boicottato la protesta dei "Torroni". Anche nei sacri palazzi romani, dove sono in vendita detti torroni, c'è stata una uniformità di vedute contro la protesta, dichiarata illegale e foriera di ribellioni contro le istituzioni: "L'anarchia è dietro l'angolo.", ha dichiarato il ministro Lupi. Cos'è accaduto? Questo: che il popolo è sceso in manifestazione a Roma in forma assai pacifica, ma ha capito ben presto che a poco serviva quella protesta pacifica e così si è fatto inviare un tir pieno di torroni che sono stati distribuiti gratuitamente sulla bella piazza di Montecitorio dove è possibile vedere i governanti passeggiare sotto il tiepido sole invernale romano munito di ogni comfort: auto e autisti, portaborse, intrallazzatori, faccendieri, voti di scambio, pellicce, rimborsi, regalie varie, parrucchieri e barbieri, ristoratori e catering, finanzieri, scorte di ogni tipo (l'ultima moda per gli uomini: le scorte sono escort slave. Pare che siano molto brave e fidate, chiedono poco e lavorano in nero).
Insomma tutta questa bella e brava gente che sacrifica la propria vita per il bene del paese si è gettata sui torroni gratuiti, perdonando il popolo dei Torroni arrabbiato e immeserito dalla crisi economica. Lo spread è sceso a punti cento in poco meno di un'ora e Letta è stato visto al Luna Park fare salti di gioia con la corda. Passava di lì pure Renzi con Della Valle ed è subito sceso e ha fatto compagnia a Letta alla corda.( Della Valle è rimasto in macchina a misurarsi un paio di scarpe.) La notizia è volata in rete e tutti gli sfrattati , esodati e pensionati sociali hanno seguito il loro esempio. Le agenzie di rating hanno portato il paese ad una tripla A al quadrato. Re Giorgio si è affacciato e ha intonato l'Inno nazionale mentre Clio sparecchiava la tavola. Balotelli ha rilasciato una bella dichiarazione: "Sono fiero di essere nero e pure italiano. Ma, ricordatevi, prima sono italiano e poi sono diventato nero”. " Edizioni speciali de "L'eredità" e "La prova del cuoco". La Clerici si è ingozzata di torrone scaduto. A Piazza Montecitorio crisi diarroiche a tutto spiano: la golosità dei governanti non ha avuto limiti e i famigerati torroni hanno fatto effetto: Letta, scappato di corsa al bagno ha lasciato momentaneamente libero lo scranno e l’amico Renzi ne ha subito approfittato per sedersi trattenendo a stento la cacca incipiente. Ad Amerigo la mucca dei fratelli Siamesi, Gino e Paolo, ha partorito un vitello di dieci chili. I genitori di Laura Palmerini hanno chiesto il divorzio.
Febbraio
di Giuseppe Sanchioni
Sono settimane che piove, ed ormai siamo immersi nelle buche e sommersi dall’acqua.
Per tacere delle frane.
Ma è un inverno anomalo, le temperature sono troppo alte.
Abbiamo rottamato un altro Governo, forse più di un premier.
Non c’è accordo sulla legge elettorale per cui chissà quando si andrà a votare.
La disoccupazione, soprattutto quella giovanile, aumenta.
Comunque aumenta tutto, anche le aziende che chiudono.
L’unico che si rifiuta di aumentare è il PIL.
Anche la FIAT, come i cervelli, preferisce emigrare.
Lo scudetto ormai è deciso.
C’è stata anche l’eliminazione dalla Coppa Italia.
Ristagnano le vocazioni.
Ormai i cittadini sono in preda alla rassegnazione.
Ma forse questa povero Paese ha ancora una speranza: c’è una luce in fondo al tunnel.
È la luce del teatro Ariston: sta per arrivare il Festival di Sanremo!
Finalmente ecco il rimedio nazional-popolare più atteso per chiudere un inverno così duro e regalarci giorni felici.
Mai più senza.