Poesia
Lavatrice notturna
di Antonio Bruni
Tumulto lontano che arriva
nel sogno diventa uragano
sommerge di schiuma città
travolge palazzi e autostrade
traballa su nave in tempesta
centrifuga ignaro il respiro
minaccia rullante si acquieta
deterge i pensieri nervosi
è entrato nel turno il silenzio
Caratteri Mobili
di Ruggero Scarponi
Caratteri mobili
Non ce ne sono più
L’umile artigiano
Ha riposto i suoi strumenti
E si è fatto da parte
In poco tempo
La gravezza dei metalli
Che ne ha segnato le mani
È svanita
In poco tempo
Tutti i suoi sapienti linguaggi
Hanno perso memoria
Dimenticate sono già le parole pazientemente composte
Di caratteri mobili
Su nudi banchi d’alluminio
Dove i pensieri prendevano corpo
Accantonata è l’antica conoscenza
di piombo e d’antimonio
Di spago
D’inchiostro e di petrolio.
Dissolto o perduto
È questo nostro mestiere
Di fronte all’incalzare
dei nuovi saperi
Caratteri mobili
Non ce ne sono più
Come la piccola ghiaia di fiume
agitata dalla corrente
Dispersa lungo il cammino
Fin dentro l’ampio golfo del mare