Pagine preziose
Le storie
dietro le fotografie
Steve McCurry – Phaidon-Electa
Uno sguardo inedito sul lavoro del fotoreporter americano: 14 reportage realizzati in tutto il mondo - dalla ragazza afgana che lo ha reso noto fino all’11 settembre – accompagnati da appunti di viaggio e documenti in cui Steve McCurry racconta , come direbbero ad Hollywood, il makinh of.
Ne risulta un volume fotografico, certo, ma anche storico, che spiega i contesti sociali e storico-politici in cui l’autore ha lavorato, e svela una nuova affascinante visione del lavoro del fotografo.
Io e verdi
I Diari di Giuseppina Strepponi
Caterina Renna - Matteo Maria Maglia Editore
In occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, che viene ricordato in tutto il mondo in varie manifestazioni, Matteo Maria Maglia Editore ha inaugurato la casa editrice proprio con un libro dedicato ad uno dei più grandi esponenti del melodramma dal titolo “Io e Verdi – I Diari di Giuseppina Strepponi” di Caterina Renna.
Presentato al Museo della Repubblica Romana e della Memoria Garibaldina con interventi del professor Claudio Strinati, noto storico dell'arte e musicologo che ne ha anche curato la prefazione e il M° Gianni Possio, docente di composizione al Conservatorio "Giuseppe Verdi" di Milano e di Musicologia all'Università Statale di Milano. Ha moderato Mara Minasi, direttrice del Museo della Repubblica Romana. L’attrice Michela Caruso ha letto alcuni brani del libro, presenti l'autrice e l’editore Matteo Maria Maglia.
Le antiche vie
Un elogio del camminare
Robert Macfarlane – Einaudi
«Gli uomini sono animali, e come tutti gli animali anche noi quando ci spostiamo lasciamo impronte: segni di passaggio impressi nella neve, nella sabbia, nel fango, nell'erba, nella rugiada, nella terra, nel muschio. È facile tuttavia dimenticare questa nostra predisposizione naturale, dal momento che oggi i nostri viaggi si svolgono per lo piú sull'asfalto e sul cemento, sostanze su cui è difficile imprimere una traccia.
Molte regioni hanno ancora le loro antiche vie, che collegano luogo a luogo, che salgono ai valichi o aggirano i monti, che portano alla chiesa o alla cappella, al fiume o al mare».
Robert Macfarlane è l'ultimo, celebrato poeta della natura, erede di una tradizione che da Chaucer fino a Chatwin e Sebald è capace di trasformare una strada in una storia, un sentiero su un altopiano in un viaggio nella memoria.
Riallacciando l'ancestrale legame tra narratore e camminatore, Macfarlane compie il gesto piú semplice, eppure oggi anche il piú radicale: quello di uscire dalla sua casa di Cambridge e iniziare a camminare, a camminare e osservare, a osservare e raccontare. Battendo i sentieri dimenticati di Inghilterra e Scozia, l'antico «Camino» di Santiago, le strade della Palestina costellate di checkpoint e muri di contenimento, gli esoterici tracciati tibetani, Macfarlane riesce, come un autentico sciamano, a far parlare paesaggi resi muti dall'abitudine, a dare voce ai fantasmi che li abitano, a leggere per noi i racconti con cui gli uomini hanno abitato il mondo.