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Humour - Tempi... moderni?

No Euro

di Giuseppe Sanchioni


Quando si passò alla discussione del primo punto dell’assemblea condominiale, Mario pensò di essere capitato in un covo di pericolosi attivisti No Euro.

Quelli a sinistra del locale si lamentavano della rata del condominio, quelli a destra della rata del riscaldamento e quelli del primo piano della bolletta della luce. E tutti insieme cominciarono la solita litania contro l’euro, che aveva impoverito tutti, che era il principio di tutti i mali, che costava tutto il doppio, che ci avrebbe portati alla rovina.

Mario, che a insaputa degli altri era anche titolare di un mutuo a tasso variabile, chiese la parola al presidente. Si fece coraggio ed esordì col piglio di chi pronuncia un’orazione degna di Cicerone:

Ma non avete capito che se ritorniamo alla lira abbiamo fatto il gioco dei politici? Quelli non aspettano altro! Cosa hanno fatto negli ultimi 60 anni? Hanno aumentato il debito pubblico a dismisura, hanno creato un’inflazione da repubblica delle banane e poi quando non si poteva più andare avanti, hanno svalutato la lira! È successo negli anni ’70, poi negli anni ’80 ed infine negli anni ’90. E poi è arrivato l’euro ed è finito il trucco. Se torniamo alla lira riavranno il loro passatempo preferito! E noi pagheremo come sempre…

Fu immediatamente subissato di fischi. Fu accusato di fare il gioco di quelli di Strasburgo, città che non aveva mai visto neanche in cartolina. Fu accusato di essere dalla parte dei banchieri, lui che aveva solo il libretto di risparmio delle Poste ed al quale nessuna banca aveva mai sognato di concedere un fido.

L’assemblea lo accusò di tutto, dal buco dell’ozono all’aumento dell’Iva. Alla fine, sconfitto, tornò a casa dopo mezzanotte e si mise a cercare furiosamente nei cassetti.

Era sicuro che ci fosse ed alla fine la trovò: era la banconota da 1000 Lire seminuova che aveva gelosamente custodito per ricordo. Una lacrima la bagnò mentre con un filo di voce diceva:

Ricominciamo…

   


Humour - Cronache cittadine  

Amerigo: storie da utopia

Il Delitto di Laura Palmerini

39esima puntata

di Alessandro Gentili


A causa di un improvviso sciopero della città di Amerigo, ci è impossibile, questa settimana, fornire nuovi e dettagliati allegati sulla morte di Laura Palmerini, sul documento DEF, sullo spread, sul delitto Scazzi, su quello di Via Poma, sulla trasferta del Ministro degli Interni a Lampedusa (che in effetti non c'è stata), sulla colica renale della signorina Pascale e sulla lite Sallustri-Santanchè su cui molto si è ruminato. La redazione di Papale-Papale, inoltre, esprime sdegno e cordoglio per le sconfitte del Parma con la Lazio e la Roma (sette gol subiti allo stadio Olimpico!). Inoltre, la redazione si unisce al coro degli Alpini del Monte Grappa per la riuscitissima scalata in totale assenza di alcool dei veterani della Formula Uno (il gruppo rock degli anni sessanta). La redazione confessa, inoltre, di non essere responsabile dell'otturamento dello scarico del bagno che ha provocato ingenti danni all'appartamento della signorina Sansovini, reduce da uno sfortunato incidente in cui le è stata diagnostica la tonsura del ginocchio sinistro.

La redazione auguri a tutti i suoi lettori una felice settimana.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)