Alberi e animali
Salice
di Federica Fasciolo
Il simbolismo malinconico del salice deriva dal suo atteggiamento curvo, dolente, dalla lievità dei rami, simili a steli capovolti, dall’eleganza delle foglie, oblunghe, argentee e setose.
Nel suo specchiarsi nelle acque si vuole vedere non tanto un narcisistico compiacimento quanto la vana ricerca di una realtà sempre sfuggente.
E chissà perché nessuno vede in questo atteggiamento un segno di riverenza…
Al Père Lachaise di Parigi, fra i grandi dell’arte e della letteratura, riposa Alfred De Musset, romantico poeta dalla breve sofferta vita, sulla sua pietra si legge: Mes chers amis, quand je mourrai plantez un saule au cimetière. Fedelmente, un salice riversa i suoi rami piangenti sull’estrema dimora del poeta.
In tempi più remoti, la Bibbia ricordando la cattività di Babilonia, si legge: Lungo i fiumi di Babilonia, li sedemmo, li piangemmo…ai salici appendemmo le nostre cedre.
Tuttavia i botanici spiegano che non di salici si trattava ma di pioppi.
Peri cinesi la Salix babilonica è simbolo di vita e d’immortalità, considerando la capacità di riprodursi e svilupparsi dei rami recisi. Ma la sua forma sinuosa è anche simbolo di grazie e di femminilità. Una delle scene più commoventi dell’Ambleto di Shakespeare è quella della follia di Ofelia: delusa in amore e sconvolta dalle parole di Amleto, si aggira per le stanze della reggia di Elsinore cantando ossessivamente la “canzone del salice” e qui l’albero assume il simbolo della femminilità ferita.
Le specie del salice sono numerose, circa trecento,facili a crescere e a propagarsi. I rami sottili e flessibili sono da sempre seviti per fare lavori d’intreccio: cesti, culle, cappelli, mobili, stuoie…e l’artigianato italiano ne ha fatto tesoro anche in gare con la concorrenza cinese, paese dal quale proviene, appunto, il salice.
Non manca una certa contraddittorietà nell’uso di questo albero. Dal troco, dalla corteccia, dai rami più robusti, dalle foglie si ricavano elementi utili per la polvere da sparo e per i medicinali.