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Teatro

Nuova Stagione Teatro Genovesi - Salerno
Acts - Associazione Culturale Top Spi

Confinati a Ponza

Esistono pagine che la storia ha scritto,
senza prendersi poi cura di diffonderle
Lasciandole nascoste


La rassegna “Out of Bounds- drammaturgie fuori confine” ha chiuso la sua seconda edizione con uno spettacolo importante e di qualità dal titolo Confinati a Ponza: una piéce che mostra, ancora una volta, l’attenzione della direzione artistica verso un apertura a 360° sul teatro contemporaneo, lì dove la storia incontra la drammaturgia, portando in scena una pagina del nostro tempo.

I protagonisti sono Benito Mussolini e Pietro Nenni, interpretati da Francesco Maria Cordella e Stefano Onofri, entrambi legati dal filo sottile di un’amicizia nata in gioventù che poi la storia ha sepolto.

ACTS è l’acronimo dell’Associazione Culturale Top Spin con sede  a Ponza e fondata  l’11 luglio 1995. L’Associazione Culturale Top Spin è nata perché il presidente e fondatore Rino Cordella, insieme ai soci fondatori, amavano l’isola di Ponza, le sue bellezze naturali, la sua storia e la sua ricchezza culturale e così decisero di creare una stazione radio comunitaria che  ha trasmesso per più di 10 anni da una grotta situata sugli Scotti, la collina panoramica di Ponza. ACTS è una associazione culturale che ha come oggetto la produzione di eventi e spettacoli teatrali. Al suo interno opera la compagnia teatrale,nata nel gennaio del 2012,fondata da Francesco Maria Cordella e  formata da un nucleo di registi ed attori ex allievi di Giorgio Strehler e provenienti Piccolo Teatro di Milano, nonchè professionisti del panorama Italiano.

Mussolini arriva sull’isola da Roma e qui, tra le quattro mura di una piccola stanza che aveva solo un letto e un tavolo, si ritrova solo, prigioniero, braccato. E’ un uomo che sente ormai tutto il peso della sconfitta e che cerca di sopportarlo con orgoglio. Intanto, sta alla finestra, guarda per ore verso il mare temendo l’arrivo degli inglesi. La sua unica compagnia è Luisa, la cuoca dell’isola interpretata da Carmen Di Marzo. Per ironia della storte la stessa Luisa è incaricata di preparare i pasti anche per un altro confinato, Pietro Nenni, spedito al confino proprio da Mussolini.

E’ questa l’idea che ha ispirato Confinati a Ponza, pièce che ha debuttato proprio sull’isola Ponza nell’agosto scorso, per poi proseguire nei teatri di Roma e Milano, nella quale lo scrittore e giornalista Alberto Gentili dipinge una straordinaria pagina teatrale, componendo dialoghi tra la giovane cuoca ponzese, umile e sincera, e due personaggi della storia d’Italia. E’ la donna, intorno alla tavola della cucina, a raccogliere le confidenze dei due amici, separati dalla politica e dagli eventi storici, ma che il destino ricongiunge sull’isola di Ponza.

   

«L'idea è venuta un anno fa - racconta Cordella, attore e regista figlio di ponzesi ma cresciuto con Strehler al Piccolo Teatro - quando, tornando a Ponza, seppi della morte, a 104 anni, della signora Luisa De Luca. Era stata per anni la cuoca dei confinati, da Pertini a Nenni, a Mussolini. Riscoprire quella figura attraverso i racconti degli isolani è stato un pò come ritrovare il cuore e lo spirito della nostra isola». È proprio attorno a Luisa – scrive “Il Corriere della Sera Roma Cultura” - che si muove lo spettacolo. È a lei che Mussolini e Nenni rivelano dolori e rimpianti, a lei affidano i ricordi. L'uno consapevole della sconfitta imminente, deluso e impaurito; l'altro esaltato dall'incalzare degli eventi. Luisa ascolta e coltiva - con discrezione - una speranza, ricucire il filo d'argento dell'antica amicizia. Il teatro come contenitore della catarsi tra attori e spettatori. «Chi va a teatro – spiega il regista – è mosso dal desiderio di divertirsi, di commuoversi, di essere stimolato intellettualmente in riflessioni inconsuete e di godere sensorialmente di immagini e suoni sublimi. In sintesi, si desidera intimamente un’attivazione del proprio stato emotivo ed intellettivo».

Confinati a Ponza racconta con intensità, ma anche con leggerezza e ironia, il dramma del carcerato Mussolini, i suoi tic, le sue ossessioni, le sue paure. Il Duce che, in soli due giorni, da leader indiscusso e onnipotente si ritrova a essere un prigioniero vulnerabile, affamato, spaventato, braccato. Chi per vent’anni aveva tenuto in pugno l’Italia, tenendo ai suoi piedi un’intera nazione, viene rinchiuso in una povera casa ponzese, a Santa Maria. Ad accudirlo non c’è alcun attendente o servitore, ma solo la giovane cuoca Luisa. La stessa che, in orario diverso, è incaricata di preparare i pasti anche del confinato Nenni. La messa in scena ha seguito un impianto registico di matrice naturalistica,con degli inserti di rappresentazione epico-formale, seguendo una ricerca della sintesi espressiva tra la “grande” storia d’Italia, e la “piccola” storia umana della contrastata amicizia tra gli uomini che l’hanno fatta: Nenni e Mussolini.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)