Alberi e animali
La Betulla – La Lepre
di Federica Fasciolo
A cantare della betulla non mancano i poeti: Victor Hugo paragonava “ i giorni che se ne vanno di sogno in sogno ad una foglia sfuggita dalla betulla, che erra su di un’onda scivolando di fiotto in fiotto nella corrente”.
Il riferimento del poeta alla foglia di betulla non è casuale: osservando questo argenteo albero colpisce il tremolio delle sue foglie, lievi e chiare, ad ogni pur lieve soffiar di vento…forse anche per questa mobilità della sua chioma, la Betulla è identificato come l’albero dal portamento più elegante.
Perché una betulla nasca e cresca, basta poca terra e un po’ di sole, sciiti e germanici la consideravano albero sacro.
Il legno non è molto duro né resistente, tuttavia molteplice è la sua utilizzazione. dalla costruzione di utensili a legna per il riscaldamento, dall’uso della corteccia come carta o tritata a farina per ricavarne birra; dal tronco si ricava olio impermeabilizzante, o per medicine, o per la concia delle pelli…anche se i più golosi ne ricavano uno sciroppo zuccherino ricco di sostanze nutritive.
Le nonne di tutti i tempi hanno utilizzato le chiare, sottili, lucide foglie di betulla, insieme alle gemme, per fare decotti e infusi dalle proprietà diuretiche e depurative. E la generosità non finisce qui, foglie e bacche nutriranno lepri e caprioli, favoriranno la crescita di funghi eduli, mirtilli ed erica. Ma si sa la riconoscenza non è di questo mondo, e nel caso della betulla poi…tutti i virgulti di quercia e faggio che si avvalgono dell’ombra della sua chioma, crescendo soffocano la betulla e sovente la scalzano per prenderne il posto nella foresta.
Tra le specie presenti in Europa la più diffusa è la betulla bianca chiamata la “Signora dei boschi”; e a sottolinearne il gradevole aspetto, ecco ancora un poeta, l’ inglese Alfred Tennyson con i suoi versi per la fanciulla amata, morta per amore: “ Ombre dell’argentea betulla / fremono sul verde che copre la tua tomba”.