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segnalato da La Pigna


Arte

Roma: i papi della Speranza

Arte e religiosità nella Roma del ‘600

una mostra a Castel Sant'Angelo fino al 16 novembre
per ricordare il I° anniversario dell'elezione di Papa Francesco

Questa mostra a Castel Sant'Angelo a Roma è dedicata a Papa Francesco nel primo anniversario della sua elezione, e vuole ricordare l'aria nuova che pervase la chiesa cattolica a seguito del Concilio di Trento.

   

Il Concilio di Trento del 1563 segnò significative innovazioni nella chiesa cattolica, e i nuovi messaggi furono improntati alla speranza di tempi migliori così come oggi indica l'attuale Papa Francesco. Furono i gesuiti, al Concilio di Trento, in particolare quelli provenienti dalle missioni del Centro/Sud America, a riproporre e rileggere dogmaticamente il messaggio evangelico aperto verso le popolazioni più povere ed oppresse, come per i nativi indios, dai colonizzatori europei; un significativo parallelismo con l'attuale Pontefice, anch'egli gesuita proveniente dal Sud America, che non si stanca mai di rivolgersi alle popolazioni afflitte da crisi economiche, persecuzioni o guerre sanguinose.

   

Nel descrivere la mostra seguiamo la traccia e le parole di Donatello Urbani.

Ad aprire il percorso espositivo delle tre sezioni in cui si articola, appena varcato l'ingresso nella prima delle quattro Sale in cui è allestita l'esposizione, quella di Clemente VII, le altre Sale sono di Clemente VIII, Di Apollo e della Giustizia, è il Cardinale Cesare Baronio, ritratto da un anonimo del '700. Di lui la curatrice Maria Grazia Bernardini, ci dice: "Oratoriano, amico di San Filippo Neri, Il Baronio fu uno dei principali artefici del nuovo clima spirituale uscito dal Concilio di Trento, si concentrò sulla riscoperta delle origini della Chiesa Cristiana, della storia e della vita dei martiri. La stessa arte cambiò direzione. Finirono i cicli ispirati alla classicità e all'umanesimo ed iniziò l'epoca teocratica e spirituale basata sui culti dei santi e dei martiri." Proprio il Baronio sarà l'autore di un prezioso Martirologio Romano, esposto in originale insieme all'altra opera gli "Annales", in cui sono raccolti tutti i martirologi esistenti nelle varie chiese a partire dai primi anni del cristianesimo.

Questa prima sezione dal tema "Roma Sancta" presenta il nuovo percorso ecclesiale partendo dal recupero del cristianesimo delle origini attraverso dipinti, incisioni, testi e reperti archeologici senza reticenze o falsi pudori anche quando affronta il periodo storico caratterizzato dalla presenza del Tribunale della Santa Inquisizione. Significativo è il ritratto del cardinale Ludovico Maiorano ritratto con in mano il "Clypeus Militantis Ecclesiae", manuale del perfetto inquisitore.

   

La seconda sezione, "I Giubilei" pone l'accento sul forte interesse dei papi per l'evento Giubileo con una particolare attenzione rivolta al pellegrino. Sono presi in considerazione i quattro anni santi del 1575, 1600, 1625 e 1650 attraverso l'esposizione di sculture, incisioni, volumi e monete che pongono l'accento sull'aspetto più significativo di ogni Giubileo.

Ad esempio, per l'appuntamento del 1575, Gregorio XIII profuse il massimo impegno per trasformare Roma in una città santa ed esaltare la Chiesa Trionfante. Innumerevoli furono gli interventi urbanistici, le committenze artistiche, le celebrazioni, le processioni, le pubblicazioni, finalizzate al suo principale obiettivo. Si diffondono l'immagine allegorica della Chiesa che vince l'Eresia (di cui abbiamo due esempi emblematici nelle due statue che adornano la facciata della chiesa del Gesù), il culto della figura di Cristo e il profondo sentimento del fedele per il potere salvifico del Figlio di Dio, la venerazione dei martiri.

   

La terza sezione, "Arte e Devozione" si sofferma sull'arte devozionale che tanta parte ebbe nel corso del Seicento a Roma, ed è suddivisa in cinque sottosezioni dedicate al culto delle reliquie, alla canonizzazione dei santi, a San Filippo Neri e gli oratoriani, alle grandi figure dei Santi e agli apparati e cerimonie.

Sono gli anni in cui l'effimero trova il suo massimo splendore anche sulle manifestazioni devozionali. Sono esposti dipinti, ritratti di santi, pale d'altare, sculture, bozzetti, incisioni, oreficerie che offrono un'interessante panoramica delle complesse varietà delle forme artistiche a servizio delle religione.

Sono gli anni del grande splendore del Barocco Romano e. Di questo, ne fecero le spese anche la tradizionale povertà e semplicità dei frati Cappuccini in occasione della cerimonia di posa della prima pietra della chiesa della Santissima Concezione- l'attuale chiesa francescana di Via Veneto- avvenuta il 4 ottobre 1626, alla presenza di Papa Urbano VIII, fratello del cardinale Antonio, frate cappuccino, che volle costruire anche un convento oltre la chiesa stessa. La bella tela pittorica di Agostino Tassi integra la cronaca dell'epoca della cerimonia dove i religiosi, saputo della presenza del papa, prepararono la cerimonia con "la maggior pompa consentita dalla loro condizione di vita povera, erigendo un arco trionfale posticcio sopra un viale che avrebbe dovuto attraversare il papa, cosparso di fiori ed erbe odorose. L'armatura di un portone fittizio, con sopra lo stemma pontificio, indicava il sito in cui doveva sorgere la chiesa".

   

Nell'ambito della Mostra, come tradizione, sono state esposte, per la sezione recuperi, Opere d'Arte che le Forze dell'Ordine hanno restituito alla pubblica fruibilità.

Il catalogo, edito da Gangemi Editore, è ricco di tavole a colori e.apporti scientifici di grande rilievo; offre un valido apporto nella lettura di questa rassegna che ben documenta, oltre tutto, una pagina storica della nostra città di grande interesse


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)