Costume e societÀ
Un problema aperto
di Giancarlo Salvoldi
La campagna elettorale tedesca è stata infuocata dal tema esplosivo della pedofilia.
I “grunen”, i verdi tedeschi, erano in calo per l'abilità della Merkel trionfatrice che ha deciso di fermare il programma nucleare, ma sono crollati in picchiata per la questione della pedofilia.
Il responsabile di tutto è il leader dei grunen, Jurgen Tritter, che tren'anni fa si era fatto paladino del movimento pedofilo, chiedendo la depenalizzazione dei rapporti sessuali con minori consenzienti. Tritter aspira, secondo me con poche chances, a diventare ministro in una poco probabile alleanza Grunen-Merkel, in alternativa alla “grosse koalition”.
Quando è emerso questo scuro passato, Tritter ha dichiarato che non se ne ricordava neanche più, e che è stato un entusiasmo giovanile nell'ubriacatura del “vietato vietare”.
Ma i silenzi e le reticenze suoi e della dirigenza hanno ingrandito la preoccupazione tra l'elettorato tedesco che è scappato lontano da quei grunen.
Ora in Italia sono uscite dichiarazioni scandalizzate di alcuni che dicono che anche in Germania è stata messa in moto la macchina del fango. Purtroppo per costoro i fatti sono duri comre sassi e non si possono rimuovere col vezzo di sostituire la realtà con le affermazioni dell'informazione dominante e compiacente.
La macchina del fango è di chi, invece di latrare davanti alla frittata irrimediabile, non ha fatto a sua tempo onesta informazione e debita chiarezza.
Già, perchè trenta anni fa, l'allora Partito radicale transnazionale di Pannella e Bonino, ha sottoscritto il programma dei movimenti pedofili europei che rivendicano la pedofilia come uno dei tanti diritti civili. Naturalmente con la gradualità necessaria per non essere linciati.
Per questo si è cominciato con la depenalizzazione dei rapporti con minori consenzienti, poi si è teso, costantemente e con detrminazione, ad abbassare l'età della punibilità dei delitti sessuali. Poi l'Olanda, modello sempre invocato dei diritti civili, da anni ha riconoscuto legittimità al Partito pedofilo, e la scorsa estate la magistratura ha riconosciuto al partito pedofilo olandese il diritto a promuovere la pedofilia: troverete solo piccoli trafiletti sui giornali italiani, perchè il “politicamente corretto” prova qualche imbarazzo a dire le cose come stanno, imbarazzo elettorale s'intende, non certo morale.
E la prova che non solo non c'è imbarazzo morale, ma c'è connivenza e sostegno al diritto civile della pedofilia, è lampante nel comportamento di una quantità di comitati che sono sorti in tutto il mondo quando finalmente la giustizia ha messo le mani sul pedofilo Roman Polanski: comitati di solidarietà per un intellettuale progressista e “politicamente corretto”.
Se il processo riuscirà a dimostrare che Berlusconi ha avuto rapporti sessuali con minori, io mi auguro che venga sbattuto in galera per il resto dei suoi giorni.
Papa Benedetto è stato piagato dalle sacrosante denunce contro la pedofilia nel clero, che però non è solo del clero, ma purtroppo diffusa ovunque, come mostra anche la vicenda del giornalista londinese divo dela bbc, pedofilo seriale, coperto per 50 anni dalla bbc stessa.
E allora la cultura dei diritti civili e del “politicamente corretto” deve decidersi e scegliere se la pedofilia è diritto civile da propugnare o orrore da combattere, e combattere sempre, non solo quando si camuffa sotto la tonaca di qualche prete delinquente.