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Comunicazione

Tweet Terapy:
istruzioni per l’uso

passatempo o dipendenza

di Federica Fasciolo


Da qualche mese ho ripreso a stare spesso su Twitter come facevo l'anno scorso. E così ho notato come i social possano provocare tutte le classiche conseguenze di una dipendenza in stile videogame: quando ci sei dentro, non riesci a smettere di usarli. Quando per qualche motivo trovi la forza o distrazioni sufficienti a lasciarli perdere, potresti non sentirne affatto il bisogno fino all'occasione successiva, quando ti riverranno in mente e dirai "proviamoli di nuovo, solo per un attimo". E tutto ricomincerà da capo.

Twitter non accetta ogni parte di te: devi selezionare due o tre aspetti del tuo carattere e puntare su quelli. Perché nessuno ti conosce e se vuoi fare la rockstar un po’ devi farti idealizzare. O almeno farti capire.

Devi essere interessante. Cosa stai facendo a noi non importa, quindi, se proprio vuoi renderci partecipi, almeno scrivilo in modo affascinante. In altre parole, puoi parlare seriamente, oppure pubblicare aria fritta: ma quest’ultima deve avere un buon sapore, per essere giustificata.

Su Twitter l'amicizia non è per forza reciproca come su Facebook: potete seguire chi vi pare, ma non è detto che quel qualcuno decida di seguire voi. In questo senso è un’ulteriore prova di quanto nella vita non sia scontato trovarsi reciprocamente interessanti. E poi può essere vagamente crudele a volte: del resto, non essere propriamente cortesi con chi non si conosce (e non ci conosce, soprattutto) è abbastanza facile, quindi preparatevi.

Dando poi per scontato che se vi iscrivete a Twitter almeno un po’ vi piaccia scrivere (che sia per passione, per comunicare la vostra personale opinione su qualsiasi alito di vento tiri o per la gratificazione momentanea di trovare qualcuno che sia d’accordo) potete sfruttarlo a vostro vantaggio come strumento di distrazione. Mi spiego: c’è qualche pensiero di troppo nella vostra testa? Quando quel pensiero arriva, studiate un tweet che possa essere interessante. È un buon metodo per distrarsi (anche se probabilmente avrete poi bisogno di qualcosa che vi faccia dimenticare la vostra Twitter-dipendenza).

Una delle cose migliori di Twitter sono sicuramente le biografie, che compaiono sotto i nomi. Possono essere piccoli esercizi di scrittura, completamente autoreferenziali, piccole verità della vita (che spesso e volentieri sono solo la scoperta dell’acqua calda, ma in cui magari ci si può riconoscere) o battute sarcastiche: ma non c’è niente che faccia intuire il carattere di una persona quanto le poche parole che è costretta a usare per descrivere se stessa.

Perdonatemi se non parlo dell’utilità sociale e magari politica di Twitter, o delle discussioni su spie cattive che possono rubare i nostri dati sensibili o fare chissà che delle idee che noi, con tanta leggerezza, ci pubblichiamo. Ma affascinante è osservare le singole persone e l’uso che decidono di farne. Perché costruirsi un personaggio su Twitter si può, ma la spontaneità si riconosce quasi sempre e persino nella costruzione gli attenti lettori sapranno riconoscere il vero carattere di chi scrive. Insomma, quando si hanno solo 140 caratteri a disposizione, è quasi impossibile nascondersi.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)