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pagine preziose

PATNA. Letture
dalla nave del dubbio

Il nuovo libro di Andrea Caterini edito per i tipi di Gaffi editore è stato presentato alla libreria Feltrinelli di via dle babuino a Roma da Franco Cordelli, Arnaldo Colasanti e Andrea Di Consoli.

Per l’occasione, Giorgio Ficara ha scritto:

"Per Andrea Caterini, come per i suoi numi Šestov Dostoevskij Weil, la letteratura è l’esperienza fondamentale del disorientamento e del baratro, oppure non è nulla. Chi scrive è simile a chi naviga, “sospeso” sulla verità sconosciuta di sé come quel celebre personaggio di Conrad che sulla nave Patna conobbe verità e sventura in un solo istante. E Patna. Letture dalla nave del dubbio è il martellante racconto critico di annientamenti o devastazioni o smarrimenti che assumono le forme stabili e anche mitiche della grande letteratura. A partire dalle istituzioni, Lord Jim precipitato nell’abisso d’un sé inabitabile, Dostoevskij fulminato sul ciglio del suo arrêt de mort, Simone Weil per cui sventura (“servitù”) e vocazione coincidono, l’autore si interroga sulla permanenza del tema tra i contemporanei italiani: i saggi dedicati alla metamorfosi del tragico in Paolo Sortino, al dolore e al vuoto dei sensi in Aurelio Picca, poi a Paolo Febbraro a Claudio Damiani a Franco Cordelli e a tanti altri, sono tra le prove d’interpretazione e d’ammirazione più acute apparse in questi ultimi anni."


Pagine preziose  

Umili parole
e grandi sogni

Un piccolo libro per tre grandi uomini, scritto da Anna Manna col cuore. Edizioni Nemapress.

Parole che scorrono via veloci, ma lasciano una traccia, come ben si evince dalla presentazione che ne fa il critico Neria De Giovanni: “Anna Manna utilizza il verso, il mezzo di comunicazione che le è proprio e più congeniale, per esprimere pensieri ed emozioni di tutti noi davanti al carisma e alla personalità umana e religiosa dei tre Grandi Pontefici del terzo millennio.
Tra le tante parole dette, le preghiere ínnalzate con incenso e lacrime di commozione, queste liriche di Anna Manna rimarranno nel cuore di ogni lettore per la loro delicatezza e sensibilità di pensiero”.

La carezza alle lacrime del mondo

(Papa Francesco- 19 marzo 2013)

Come colomba
che riprende il volo
al ritmo noto
delle movenze eterne
dell’amore
così agile e bianco
nuovo ed antico
fresco come alito
di primavera che avanza
Francesco va
Va nella piazza festosa
nelle tristezze che fremono
nell’attesa di una incredibile speranza
Francesco sorride
e scrive nell’aria
la Carezza Sacra
sulle lacrime del mondo
piange il bambino
attonito alla visione di un mondo guasto
risorto alla carezza del Papa
Francesco va e scende
dalle sicurezze del Suo ruolo
Scende fino alla sofferenza
fino alla malattia
fino al cuore che piange
fino al piccolissimo granello di speranza
- l’ultimo prima di soccombere-
lo illumina di gioia
quel fulmine di paradiso
che c’è per tutti
e che per tutti è scritto
nell’eterno andare

Sui sentieri di Francesco

(All’annuncio del nome Francesco)

Come guardando
in uno spicchio di cielo
terso
tra le nubi di un temporale
intravedo
il futuro
sento il profumo
di sapori antichi
nei sentieri di San Francesco
nel bosco a lui sacro
Mi concedo un pasto semplice
con quel pane
che sembra insipido
e contiene tutte le dolcezze delle stelle
Bisogna limare, azzerare,
oscurare ogni sapore
ogni tentazione
raggiungere
lo spessore sottile
di un’ostia
pronta a svelare
nascoste speranze
Assaporare la pace
di Francesco,
quel distacco da tutto
e quella vicinanza a tutti
Avvicinati, guarda… l’erba da vicino
ha un altro colore
è ancora possibile distinguere
“il falso e il vero verde”
la speranza e l’illusione
le fatue fioriture di lusinghe
e il sapore vero del pane

Un cuore semplice

(All’annuncio delle dimissioni di Benedetto XVI)

Obbedienti
al Dogma
ti sappiamo
Infallibile
in ogni Tua scelta
decisione
giudizio
il nostro stupore
che fiacca
ci distingue dalla
Sapienza
La precisione del giorno e dell’ora
ci turba
dopo non saranno più tue
le funzioni di
Papa
Sono forse le Tue vesti dorate
e l’anello
che mi spingono al bacio della mano Santa?
E il tuo nuovo volto
il 28 alle 20 della sera
somiglia alla Sapienza Tua di oggi
mentre sei infallibile?
Ne sarà risultato?
Come frenare l’impulso
al bacio di una mano
che ha scelto
nel pieno del Dogma?
Come raccontare al mio cuore
che il Papa non porta
l’anello?

Tristezza a primavera

(scritta il giorno dopo la morte di Giovanni Paolo II)

Che non ci sei più
me l’hanno detto i fiori
curvi in questa primavera
fredda e gelida.

Quel tuo gesto alla gola
quella impossibilità di spargere
le tue parole
come polline
sui campi arati
e sulle terre aspre
era l’addio all’ipotesi
della parola Santa.

Chiuso nello scrigno
misterioso dell’eterno
il tuo labbro
non ci molce più il cuore.

Mentre attendo il nuovo Papa
assorta
sento che se n’è andata una stagione
dove sembrava normale
la leggiadria del tuo volto
ed il timbro celeste della tua parola.

Così sopravanzano le età
e le vicende umane
cogliendoci impreparati
al definitivo distacco
e siamo curvi
come questi fiori
sotto il peso di un futuro
senza la carezza del Tuo sguardo.


Pagine preziose  

Manuale pratico
di archeologia subacquea

di Filippo Avilia – Valtrend editore

Filippo Avilia presenta al punto touring di roma il suo volume “Manuale pratico di archeologia subacquea.

È una breve guida tecnica per gli archeologi sulle cose da fare e non fare quando si va sott’acqua e si basa sull’esperienza diretta dell’autore come direttore di cantiere archeologico subacqueo. È innanzitutto un invito alla prudenza, poiché la maggior parte degli incidenti è legata alla leggerezza e l'autore ricorda che non vi è alcuna scoperta che valga una vita umana o un invalido. Egli consiglia, quindi, l’acquisizione di una buona acquaticità, un brevetto da sub di secondo grado, visite mediche annuali e perfetta manutenzione dell’attrezzatura subacquea. Questo volume è un “memento” delle cose più utili da effettuare prima, durante e dopo un’immersione, e fornisce consigli su sistemi e tecnologie, su come operare in ambienti particolari e dove prestare maggiore attenzione. Un manuale senza eccessivo ingombro, da portare con sé in qualsiasi situazione.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)