Editoriale
Profughi, oggi
di Dante Fasciolo
Letter@perta
Sulle ali di Enea
Approdano:
stremati e affamati,
vestiti di logori indumenti,
le labbra arse di salsedine e occhi gonfi…
sguardi colmi di speranza puntano i nuovi orizzonti.
Sono persone:
adulti uomini e donne,
stringono per mano vecchi e bambini,
povere ed essenziali cose raccolte in borsoni…
1-5-50-100 registrati col pallottoliere, anonimi numeri.
Parole pesanti,
giudizi logori e affrettati,
scanditi con toni rabbiosi intrisi di paura,
dettati dall’incerta capacità di comprendere l’altro…
respingimento: facile legge priva di volontà e di forza morale.
Accoglienza,
la parola che guarisce
le ferite della carne e dello spirito
di chi è in cerca d’amore e di quanti disposti a donarlo…
perché, “bussate, vi sarà aperto” non è uno slogan pubblicitario.
Piaccia o meno,
occorre fare in fretta i conti,
con la contemporaneità e con la storia,
col dolore di chi soffre e l’ignavia di chi brucia ricchezza…
perché il mondo è gonfio di ingiustizie, lotte, negazione di Dio.
Attuale Enea,
ogni uomo che solca il mare
per approdare sul suolo della speranza
avrà nuovi Afrodite e Apollo disposti alla benevolenza…
moltitudini di uomini che sapranno comprendere ed accettare
l’unica Legge capace di esprimersi nel nome del Cristo-Salvatore.
dante fasciolo