Poesia
L’abbraccio dell’uva
di Antonio Bruni
Per tutta la vita io avvinghio
		    da quando arrampico tralci
		    in pampini  cingo i filari
		    sul raspo mi affollo grondante
		    poi sbordo da tavole e cesti 
		    è arte l’avvolgersi mio
		    su statue inferriate pitture
		    fintanto tramuto nel vino
		    allegra le menti avviluppo
		
        Dario Flaccovio Editore
Sono un signore della Palermo andata
di Renzino Barbera
In ricordo di un poeta amico
A Greta
Immaginate per un solo istante il Sahara
            e sulla più alta duna
            immobile, un po’ curvo, un mendicante
            capelli bianchi, la pelle molto bruna
            che mentre la notte lo guarda sbalordita
            col viso illuminato dalla luna
            tende la mano per chiedere a… nessuno
            l’elemosina, per farne chissachè.
            Immaginate, adesso, arrivare nel deserto
            un vento, lo scirocco, che grida:
            “sei un pazzo o sei uno sciocco?...
            Anche se il soldo tre lo portassi io
            vento pietoso, fino alla tua mano…
            dove lo trovi chi ti vende il pane?...”
            “No, amico vento”, rispose il mendicante
            “oggi, nel deserto della mia ignoranza
            chiedo qualcosa si, ma una parola sola…
            una parola nuova e non usata
            abusata, violentata, costretta ad esser prostituta
            come spesso accade alla parola “amore”…
            Ti prego, vento, suggeriscila al mio cuore
            questa parola, come goccia di rugiada pura
            ma immensa, immensa come il mare…
            che prima del tramonto della vita
            possa sussurrare alla mia Greta…”
Il vento, allora, si placò
            accarezzò il mendicante e mormorò:
            “Forse uno sguardo muto
            più di rose, gigli ed orchidee rare, più di parole
            potrà dirLe che il tuo amore
            è grande, grande come il mare:
            E da quel mar, leggera come brezza
            fa che giunga a Lei, amata sponda, una carezza…
            e la parola più bella udita al mondo
            sarà nel suono dell’infrangersi di un’onda”