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Piccoli grandi musei italiani

“una cosa bella è una gioia per sempre” John Keats

Museo diocesano del Capitolo di Cortona

di Alessandro Gentili

Il Museo Diocesano di Arte Sacra denominato recentemente Mudas Museum, in occasione del suo trasferimento all’interno de Palazzo Vescovile di Arezzo rappresenta l’espressione della vitalità religiosa e culturale del territorio aretino, ricco scrigno di preziose testimonianze artistiche.

Le sale, ubicate al primo piano presentano una notevole quadreria con importanti opere pittoriche che vanno dal XV al XIX secolo, affreschi cinquecenteschi dipinti dal pittore aretino Teofilo Torri, e l’appartamento papale che ospitò nel 1992 Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita ad Arezzo. Il nucleo centrale della collezione è costituito da alcuni oggetti raccolti per la storica mostra di arte sacra che si tenne ad Arezzo nel 1950, in occasione del IX Centenario della morte di Guido Monaco, dal titolo Mostra d’arte sacra della Diocesi e della Provincia dal secolo XI al XVIII.

È presente una collezione di prestigiose oreficerie e parati sacri, tra le quali emerge per importanza la famosa Pace di Siena raffigurante da un lato il Cristo morto sorretto dagli angeli e dall’altro la Madonna Addolorata. Si tratta di un opera di manifattura francese di grande raffinatezza e rarità in oro, smalti, pietre preziose e perle. Databile agli inizi del Quattrocento, la Pace fu donata da Papa Pio II Piccolomini alla cattedrale di Siena, che a sua volta la donò alla cattedrale aretina nel 1799 durante i moti anti francesi del Viva Maria.

Una delle sale accoglie tre grandi e rari crocefissi lignei, del XII e XIII secolo, che simboleggiano il sacrificio di Cristo sulla croce, l’esemplare più antico risale al 1179 e in origine era rivestito di lamine in rame dorato e quindi concepito come un grande oggetto di oreficeria.

Di notevole interesse è l’affresco staccato, databile al 1480 con San Girolamo penitente di cui straordinariamente si conserva accanto la sinopia, è opera di Bartolomeo della Gatta, il pittore più importante della toscana meridionale dopo Piero della Francesca.

Proseguendo possiamo osservare opere del XIV e del XV secolo in cui prevale il tema dell’Annunciazione, si possono ammirare opere di pittori locali quali Andrea di Nerio e del più noto Spinello Aretino; emerge tra le tante un’insolita e straordinaria grande terracotta, attribuita a Bernardo Rossellino e datata 1432.

Sono inoltre presenti significative opere su tavola di Domenico Pecori, una predella del Signorelli, quattro statuette robbiane di terracotta invetriata un piacevole ed elegante dipinto datato c. 1575, raffigurante Cristo in casa di Martaopera di Santi di Tito uno degli artisti più significativi dell’inizio della Controriforma e poi alcuni dipinti del noto pittore neoclassico Pietro Benvenuti, anche lui di origini aretina.

   

Il nucleo di opere vasariane è ben rappresentato dallo stendardo processionale eseguito da Giorgio Vasari per la Compagnia dei Peducci nel 1549 e costituito da due raffinatissime tele raffiguranti la Predica del Battista e il Battesimo di Gesù, un grande tondo databile al 1557, in origine un cielo da baldacchino in seta rossa raffigurante la Madonna della Misericordia che ripete un’iconografia molto diffusa nell’arte aretina tra XV e XVI secolo e poi ancora una predella con Storie di David, che in origine era parte integrante della grande tavola che si conserva presso il Museo statale d’Arte Medioevale e moderna di Arezzo e proveniente dalla chiesa di San Rocco, oggi distrutta.

La raccolta non può dirsi definitivamente stabilita potendo attingere ancora al ricco patrimonio di proprietà diocesana e quindi in futuro potrebbe accogliere opere di grande valore artistico conservate in edifici di culto non più idonei o raramente aperti al pubblico.
Il museo è facilmente raggiungibile attraverso l’accesso esistente a nord della città, mediante scale mobili, ed è collocato di fronte alla Cattedrale nel Palazzo Vescovile. Il rinnovato Museo Diocesano, ha ritrovato, se pur ancora non in maniera definitiva, una funzionale e adeguata struttura espositiva: accessibilità per i portatori di handicap, spazi per la didattica, per mostre temporanee e per laboratori di restauro.

Il Mudas si inserisce in un piano generale di valorizzazione del patrimonio storico-artistico e culturale della Provincia di Arezzo che si contraddistingue per qualità e quantità di opere d’arte esistenti nel territorio. Il nuovo Mudas è stato concepito come un centro di elaborazione culturale e religiosa, e non dovrà essere considerato solo come contenitore con il compito di tutelare e salvaguardare il bene artistico. È a disposizione dell’ospite anche uno spazio, allestito a biglietteria, deposito bagagli e bookshop.

      


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)