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Parchi e Oasi dello Spirito

Rosano di Pontassieve

Abbazia di Santa Maria di Rosano

di Dante Fasciolo


   

C’è un ponte sull’Arno che divide Pontassieve dall’Abbazia di Santa Maria di Rosano, che è qui dal lontano 780 come da tradizione, anche se i primi documenti sono datati all’inizio dell’ XI secolo.

Nel medioevo il monastero, legato alla nobile famiglia dei Conti Guidi, subì alterne vicende, conoscendo momenti di grande splendore ma anche distruzioni e saccheggi, come quello operata dai fiorentini nel 1143.

Da sempre sottoposto alla Regola Benedettina, ospita ancora oggi una comunità di monache di stretta clausura, dedita a raffinati lavori quali ricami, miniature e restauro di opere librarie, olte che ad una intensa attività di preghiera ed esercizi spirituali.

Tre chiostri si interpongono agli edifici del complesso che ha visto nel corso dei secoli ristrutturazioni ed ampliamenti specie dopo il terremoto del 1887, il bombardamento della seconda guerra mondiale nel 1944 e infine dall’alluvione del 1966.

   

Tali restauri hanno sacrificato apparati decorativi barocchi e riportato alla luce le strutture medioevali. La chiesa a tre navate presenta una copertura a capriata lignea. Nell’abside del XVI secolo è collocato un trittico del XV secolo XV: “L’Annunciazione tra i Santi”; e sull’altare c’è un “Crocifisso con storie della Passione”

Oltre alla cripta a tre navate, decorata in marmo bianco e verde, desta particolare ammirazione.

Il campanile del XII secolo con cinque ordini di finestre sovrapposte, che svetta sulla verdeggiante campagna circostante, foriera di silenzio e di serenità, la stessa che colpiva il Cardinale Joseph Ratzinger che qui veniva sovente fino prima dell’elezione a Sommo Pontefice.

Questa stessa serenità possono da sempre godere i numerosi pellegrini e visitatori che amano immergersi nella natura e al contempo ammirare questo gioiello architettonico bagnato dall’Arno.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)