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Teatro

Essenza Teatro - Roma

Cipolle
per il mio marinaio

con Katia Nani e Angelo Zito

Dove comincia la finta realtà del teatro e dove l'attrice abbandona la sua realtà per identificarsi nel personaggio?

Vincitore del Premio Alessandro Fersen
quarta edizione 2008 sezione monologhi

Motivazione della giuria (composta da Ugo Ronfani, Andrea Bisicchia, Fabrizio Caleffi, Anna Ceravolo, Ombretta de Biase, Maximilian La Monica)

“Una donna manifesta, con i toni dimessi della quotidianità ma con dedizione sincera, il suo amore per il marito, che fa il marinaio, ha una donna in ogni porto e sembra deciso ad abbandonarla. Il monologo è apprezzabile per i toni autentici della confessione della donna, che raggiungono il timbro del patetico ed un umile ma schietto clima poetico. Il finale, teatralmente efficace, lacera la tela del sogno domestico della donna e rivela una drammatica realtà.”

Aspetta il suo uomo, un marinaio in giro per il mondo, che forse a Mombasa ha perso la via del ritorno, e nell'attesa va in cerca dei ricordi della loro storia.

La passione, l'infatuazione, il rimpianto dolente di giorni pieni di allegria e d'amore misti all'attesa di un ritorno.

   

Che non possa essere un piatto di cipolle l'esca che lo riconduca da lei?

O quelle cipolle hanno un significato che trascende la semplice pietanza e assumono un senso escatologico?

La pienezza dei sentimenti trova una soluzione teatrale inaspettata.

Un colpo di teatro.

Ma il trionfo dell'interprete subito dopo è messo in discussione dall'arrivo di un personaggio che smonta la scatola teatrale e apre il dilemma sulla realtà della donna che ogni sera ripete le stesse battute.

Il confine tra il vero e il falso è una linea dai contorni sfumati fino a che la forza della finzione riprende prepotente il sopravvento in un finale che riporta la vicenda del marinaio delle cipolle nella sua dimensione teatrale.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)