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Pagine preziose

Rizzoli editore

L’Apocalisse
è un lieto fine

Il racconto illuminante di una vita e delle sue stagioni.
E delle piccole e grandi cose da cui dobbiamo ripartire.

“Ho bisogno della bellezza, così come amo ogni anelito dell’uomo per compararsi a essa. Rinuncerei a qualsiasi merito artistico pur di riuscire a fare della mia vita un’opera d’arte.”

È il principio che guida Ermanno Olmi in questa esplorazione di una vita, delle sue poche certezze e dei suoi molti incontri. Cresciuto nel pieno della disfatta fascista e testimone critico della rinascita nazionale, Olmi è stato giovanissimo fornaio, impiegato ragazzino, regista precoce.

Ha vissuto direttamente l’abbandono delle campagne e l’esplosione della società dei consumi e per questo, divenuto protagonista della stagione d’oro del cinema italiano, ha scelto di rappresentare non i lustrini del Boom, ma la cecità di uno sviluppo che ha strappato il nostro Paese alle sue radici contadine. Proprio questa ferita è il cuore filosofico della sua illuminante autobiografia.

Ermanno Olmi (Bergamo 1931) è uno dei più grandi registi del cinema italiano. Ha diretto, tra gli altri, L’albero degli zoccoli (Palma d’Oro 1978), La leggenda del santo bevitore (Leone d’Oro 1989), Il mestiere delle armi (David di Donatello 2001). Il villaggio di cartone (2011) è la sua opera più recente. Nel 2008 ha vinto il Leone d’Oro alla carriera.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)