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Parchi e oasi dello spirito

Montecatini

Monastero
di Santa Maria
a Ripa

di Dante Fasciolo

Siamo nel X secolo, al crocevia tra le vie Francigena, Cassia e Romea in quel di Montecatini.

Occorre un punto alto di riferimento e di guardia. C’è un picco, una ripa, lassù sul monte…ideale per costruire una chiesa, la cui esistenza è documentata nell’estimo della diocesi di Lucca del 1260: …un’ecclesia Sanctae Mariae de Ripa.

La storia del luogo scivola veloce al 1522 quando un gruppo di donne che risiedevano nel castello di Montecatini decisero di dedicarsi ad una vita di meditazione secondo la Regola di Sant’Agostino già in atto per iniziativa degli eremitani.

La loro permanenza però ebbe fine nel 1554 quando dovettero rifugiarsi presso il Convento agostiniano di Pistoia, per sfuggire all’assedio dei soldati fiorentini di Cosimo de’ Medici.
Alcune donne tornarono 10 anni dopo e ricostituirono il cenacolo di preghiera e meditazione.

Le dure controversie dell’epoca e in specie in luoghi ambiti come la Toscana portarono alla soppressione delle manifestazioni ecclesiastiche da parte dei francesi, e il monastero fu sciolto dalle funzioni, venduto a privati, che lo usarono fino al 1881 quando il vescovo di Pescia lo riacquistò e lo assegnò alla monache Benedettine.

Oggi il complesso – chiesa, case e alcuni fabbricati sorti in epoche successive – è protetto da una sequela muraria che lo protegge e lo rende silenzioso. I rumori prevalenti sono determinati dal canto degli uccelli che popolano numerosi i declivi della Valdinievole ricca di una lussureggiante vegetazione.

   

Il paesaggio affascina e coinvolge i visitatori, ma la scoperta del luogo si completa, appunto, con una visita al Monastero, almeno nelle parti non riservate alla clausura. Si può così ammirare la struttura a due navate della Chiesa e l’abside a catino, nonché un pregevole coro barocco che racchiude incastonato un organo. Particolarmente interessanti i sobri affreschi risalenti al XVII secolo.

Nelle giornate di sole la riaperta monofora romanica lascia spazio ad un romantico fascio di luce, si da rendere suggestivo l’insieme, che con la sua essenzialità invita ad una autentica contemplazione.

I pellegrini della Francigena sostavano in questo ameno luogo per rinfrancare le forze dopo i lunghi giorni di cammino verso Roma, o verso casa….uno stimolo per noi tutti, odierni pigri viaggiatori in automobile, a recuperare vigore e curiosità nella scoperta di quel piccolo-grande mondo che ancora sfugge alla nostra conoscenza.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)