Portofino
di Federica Fasciolo
Colori pastello si intersecano in questo cielo, le sfumature non hanno confini e lo sguardo si confonde cercando di scoprire dove finisce l’una e comincia l’altra.
Quando lo si riesce a inquadrare, lo spettacolo è già cambiato, quasi per ribellione; e si perde col mare stavolta, quando la sottile linea dell’orizzonte si riconosce solo grazie all’intensità dell’azzurro e alle piccole increspature dell’acqua.
Quella linea, l’unico aspetto che ci riporta al qui e ora.
È una fortuna, forse, che ci sia qualcosa capace di riportarci indietro… prestando l’attenzione ai colori e ai suoni della natura, eliminando dalla mente ogni pensiero, ci si può sentire storditi per un attimo, come artisti in preda all’ispirazione a cui sembra di essere guidati da qualcos’altro, di potersi quasi osservare dall’esterno.
Sono qui e anche se guardo le case, il mare, le barche attraccate al porto, tutti quegli elementi fisici del qui e ora, mi sento ancora in un sogno, come avvolta dalla perfezione di qualcosa che è addirittura meglio di come la si aspettava.
L’insenatura in cui le case di Portofino trovano il loro spazio vitale, crea due semicerchi quasi simmetrici, i colori accesi delle abitazioni separano l’intensità del verde che le sovrasta dall’acqua ai loro piedi, ma l’insieme è armonico, una gioia per gli occhi.
È bello spostarsi da un punto all’altro della cittadina, per osservare di volta in volta uno scorcio diverso… per vedere la scogliera a picco sul mare del promontorio portofinese e l’infrangersi delle onde su essa, per esempio… o per notare un dettaglio capace di rendere ancora più speciale l’esperienza di questo viaggio.
Emerge dal verde il Castello Brown, situato più in alto delle altre costruzioni e perciò in grado di offrire una vista mozzafiato.
Ma Portofino si rivela completamente non solo vista da lontano, nella sua interezza, quando la si sovrasta, ma anche e soprattutto negli angoli da vivere davvero, come la piazzetta, dove le case hanno quasi l’aspetto di piccoli teatri e la natura continua ad essere presente, colorando gli spazi, i balconi, la vita stessa nel momento in cui lasciamo che sia lei, a sovrastarci.
Se dovessi descrivere con una sola frase questo luogo, non potrei.
Non perché mi sarebbero necessarie troppe parole, ma perché Portofino non si descrive… si esprime. In sentimenti. Si sente. Ed è così che accade quando qualcosa ci prende veramente, perché non si ferma agli occhi.
Ed è solo così, che possiamo andare oltre il qui e ora.