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Costume e societÀ

È la crisi, bellezza!

Orti fai da te

di Elena Marchini

Era il 2009 e le foto di Michelle Obama con le mani nella terra, alle prese con badili e annaffiatoi hanno fatto il giro del mondo. Il messaggio della first lady americana al suo paese era quello di aumentare il consumo di verdure e di fare attività fisica; la risposta è stata un aumento degli orti fai da te in tutto il pianeta.

Il successo degli orti fai da te, condominiali, in balcone è stato evidente anche da noi, rifacendosi a una tradizione antica, quella degli orti di guerra. Piccoli appezzamenti che, in periodo bellico, venivano ricavati da un parco pubblico o da terreni abbandonati ai margini delle città per coltivare ortaggi, verdure, legumi e sfamare la popolazione. Espediente tipico di un’economia di sopravvivenza.

Nadia Nicoletti vive in Trentino, maestra elementare, insegna ai bambini a coltivare l’orto e a prendersi cura delle piante, dell’ambiente e dei piccoli animali. L’altra sua grande passione sono le rose: ne coltiva di rarissime e segue numerose manifestazioni internazionali. Dal 2006 tiene su www.ortidipace.org una rubrica in cui racconta le avventure dei bambini tra cavoli e zucchine. Presso Salani ha pubblicato L’insalata era nell’orto (2009) e Lo sai che i papaveri... (2011).

   

Un paio di anni fa ho conosciuto una maestra elementare trentina, Nadia Nicoletti, che ha insegnato e insegna ai suoi alunni e ai bambini a coltivare l’orto ed a prendersi cura delle piante.

Perché è importante insegnare già ai bambini a coltivare e a prendersi cura delle piante?

Perché coltivare una pianta è un’azione semplice, naturale, e didattica. Coltivare insegna che la natura ha i propri tempi, una ciclicità, e le piante hanno le loro regole, per cui il bambino impara il rispetto. Sono convinta che i bambini che imparano a coltivare una verdura o un fiore, diventeranno adulti attenti alla natura, questi bambini infatti acquisiscono una sensibilità che poi rimarrà nel tempo.

Qual è il primo passo? Da cosa si può iniziare?

La semina è senz’altro affascinante. Mettere un seme sotto terra, annaffiarlo e vederlo crescere è senz’altro un’esperienza bellissima. Ma anche il trapianto, come ad esempio mettere una piantina di basilico in un vaso più grande, accudirla, vederla crescere e poi prendere le foglie per aromatizzare un’insalata. Esistono infine piante che hanno un successo di semina incredibile e danno molta soddisfazione e il fagiolo è un degno rappresentante.

      

E gli adulti come si approcciano?

Tra gli adulti c’è una gran voglia di mettere le mani nella terra, forse per mettere a terra anche le tensioni. Le persone hanno voglia di avvicinarsi a questo mondo bellissimo ma mi rendo conto che molte conoscenze si sono perse.

Ma è possibile farsi un piccolo orto in casa?

Sicuramente sono da sfruttare balconi e davanzali. Io dico sempre che fare un orto in un vaso è difficile, ma è senz’altro possibile coltivare alcune piante da orto in vaso. Il primo passo sono le aromatiche, rosmarino, salvia, timo, basilico, piante con poche esigenze che possono essere usate in cucina e che danno al piatto quel qualcosa in più. Le insalate sono relativamente semplici, la lattuga, ad esempio, cresce bene anche in climi umidi-freddi; così come i pomodori che necessitano un’esposizione soleggiata e acqua. Ma si può osare anche un po’ di più con patate, carote –oggi sono in commercio semi di mini carote da coltivare in vaso-, cipolle e zucchine.

E per chi volesse spendersi ulteriormente, in diverse città, è possibile fare richiesta gratuita di un appezzamento di terreno da coltivare.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)