Musica
I Fun.
Dopo Bologna e Roma presto a Milano e Ferrara
di Federica Fasciolo
Il finimondo al rallentatore. In un locale semi buio, pieno di gente che lotta. Mentre loro, in smoking che rivelano le tracce dei drink volati qua e là e con impigliate addosso le piccole schegge dei bicchieri rotti volate sul palco, continuano a suonare.
We are young è la canzone del video. E loro, per chi ancora non lo sapesse (vi perdoniamo per stavolta, ma andate a cercare la canzone appena citata su youtube e quasi certamente scoprirete di aver già sentito almeno il ritornello), sono i Fun., gruppo indie rock statunitense.
Tre zone dell’America diverse, quelle di provenienza di Nate Ruess, Jack Antonoff e Andrew Dost: rispettivamente Arizona, New Jersey, Michigan. E culture musicali diverse, dunque, che i tre hanno unito a New York con determinazione e ottimi risultati, visto l’enorme successo ottenuto in tutto il mondo.
Ma queste nuove band come saranno dal vivo? Capaci di coinvolgere il pubblico? Quella voce sarà realmente bella e potente come sembra? Niente di meglio per scoprirlo, che andare di persona a vederne un concerto.
Nemmeno a dirlo, l’occasione si è presentata a me sabato scorso, il 27 aprile, a Roma, durante il loro live (sold-out) all’Orion.
Partiamo così: il loro nome è azzeccatissimo. Fun. (e il punto non è un errore di battitura) significa divertimento. Le canzoni sono allegre, ritmiche, e allo stesso tempo mai banali. Né negli arrangiamenti, né nei testi. E loro sono animali da palcoscenico.
I vari generi mixati si sentono, in questo indie pop-rock, e la cura per i dettagli pure.
I testi raccontano storie da sogno americano, storie di vita felici nonostante le difficoltà, la forza, l’amore; rievocano atmosfere tradizionali e moderne in modo fresco e sincero, affettuoso o forte senza retorica. Lo stile è originale, e ciò fa sì che nonostante le variazioni si riconosca la loro impronta.
Le sfumature inaspettate nascono nella musica e nella voce, potente (e molto), di Nate Ruess, capace di acuti e volumi mozzafiato e, pochi momenti dopo, di battute cantate quasi con un filo di voce, in perfetto accordo con la musica che le accompagna e con ciò che la canzone dice in quel momento: le parole e gli accordi sembrano davvero una cosa sola, non vanno ognuna per conto suo come, spesso, capita. Sembra seguano il ritmo di un discorso reale, con i suoi momenti di sfogo, di sorrisi o di rabbia, ma anche di pausa, silenzio per un attimo.
Dopo Bologna e Roma altre due date del loro tour in Italia a giugno: Milano e Ferrara. Se potete approfittatene, perché davvero è uno spettacolo da vedere. Anche per un dettaglio non indifferente, una cosa che non si vede così tanto nei video che potete trovare su youtube: la gioia nei loro occhi quando si esibiscono dal vivo. Che gli fa dare il cento per cento. Quella da sola vale il biglietto.