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Parchi e Oasi dello Spirito

Il Monastero Basiliano San Filippo di Fragalà

di Dante Fasciolo

Il Monastero di San Filippo di Fragalà sorge su una collina a circa tre chilometri dal centro abitato, in un quadro ambientale d’eccezionale suggestività.

Il silenzio che avvolge il visitatore all’ingreso del conve nto è un invito palese a rimuovere il presente ed a proiettarsi nel passato.

   

Con la conquista normanna della Sicilia il Gran Conte Ruggero d’Altavilla fece edificare in un luogo solitario il Monastero di S. Filippo di Fragalà. Dedicato a S.Filippo d’Agira, tale monastero sorse sui resti di un antico cenobio bizantino fondato, secondo una tradizione orale, da S:Calogero di Calcedonia nel 495 d.C.

Durante il periodo normanno il convento di Fragalà conobbe la massima prosperità, mentre si avviò alla decadenza nel periodo angioino-aragonese.

   

Il monastero, a pianta quadrata, è a due elevazioni, presenta un ampio cortile con pavimentazione di pietra e un arco romanico datato 1614, mentre un architrave ella chiesa è datato 1613.

La chiesa è a croce commissa e presenta alcuni affreschi.

Nel seicento, epoca in pieno barocco, il campanile subì trasformazioni, ed altri interventi modificarono le strutture nei secoli successivi.

Oggi l’intera struttura è adibita ad attività culturali, non disgiunte da interessi religiosi e di spiritualità che trovano ampi spunti nel fascino architettonico , storico ed artistico del complesso.

Nella interessante e variegata gamma degli itinerari siciliani, la via che porta a Frazzanò sui monti nebrodi del messinese si impone per la testimonianza di bellezza del territorio che si sviluppa lungo la vallata del fiume Fitalia tra i 500 e i 600 metri sul livello del mare che dista solo 13 kilometri a nord dalla cittadina e per il sommariamente qui descritto ttorico Monastero Basiliano di S.Filippo.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)