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SolidarietÀ

Papa Francesco
a Lampedusa

Sull’isola incrociano speranza e disperazione

Preghiera per i naufraghi e messa
per l'intera comunità, abitanti e immigrati


   

Sull’Osservatore romano il direttore Gian Maria Vian scrive: «Da più parti si sono sottolineati i suoi gesti e il suo modo di comunicare, breve ed efficace. I gesti sono comprensibili a tutti, come la scelta, più forte di ogni parola, di compiere il primo viaggio del pontificato a Lampedusa, là dove approdano i percorsi di migrazioni forzate dalla miseria e aggravate da violenze e avidità».

E il sindaco dell’isola, Giusi Nicoli sottolinea; “Finalmente il mondo si accorgerà di noi”.

Questa visita senza dubbio è un segno evidente dell’impegno di Francesco verso i più deboli, e se è vero che Lampedusa ha riempito le cronache per gli sbarchi degli immigrati, per le morti tra i flutti, per i luoghi di accoglienza, i respingimenti... assuefatte vicende lontane per i più, l’azione dell’Europa in particolare non potrà più – dopo questo gesto sicuramente storico – rimanere inerme ed indifferente e non potrà cavarsela con deboli interventi ed espedienti dilatori di fronte al dramma di milioni di esseri umani in cerca di pane, di lavoro, di una vita degna di questo nome.

Nelle stesse ore in cui questo nostro giornale s’affaccia sui computer, inizia la missione pastorale di Papa Bergoglio, e per essere vicini, accompagniamo i suoi passi con due brani poetici il cui contenuto è di solidarietà e di coinvolgimento pieni.

   


 

Sulle ali di Enea

di Dante Fasciolo

Approdano:
stremati e affamati,
vestiti di logori indumenti,
le labbra arse di salsedine e occhi gonfi…
sguardi colmi di speranza puntano i nuovi orizzonti.

Sono persone:
adulti uomini e donne,
stringono per mano vecchi e bambini,
povere ed essenziali cose raccolte in borsoni…
1-5-50-100 registrati col pallottoliere, anonimi numeri.

Parole pesanti,
giudizi logori e affrettati,
scanditi con toni rabbiosi intrisi di paura,
dettati dall’incerta capacità di comprendere l’altro…
respingimento: facile legge priva di volontà e di forza morale.

Accoglienza,
la parola che guarisce
le ferite della carne e dello spirito
di chi è in cerca d’amore e di quanti disposti a donarlo…
perché, “bussate, vi sarà aperto” non è uno slogan pubblicitario.

Piaccia o meno,
occorre fare in fretta i conti,
con la contemporaneità e con la storia,
col dolore di chi soffre e l’ignavia di chi brucia ricchezza…
perché il mondo è gonfio di ingiustizie, lotte, negazione di Dio.

Attuale Enea,
ogni uomo che solca il mare
per approdare sul suolo della speranza
avrà nuovi Afrodite e Apollo disposti alla benevolenza…
moltitudini di uomini che sapranno comprendere ed accettare
l’unica Legge capace di esprimersi nel nome del Cristo-Salvatore.

   


 

Ave Maria dei Naufraghi

di Anna Manna

L’arsura cocente della speranza
trascina fino a Te la mia preghiera

Ave Maria, Madre del mare
prendi tu la mia catena
cambiala in vela
fammi navigare
fino a sfiorare i cieli

Stammi vicina col Tuo cuore
azzera le distanze degli oceani
e spacca i muri che ci allontanano

Tu che fosti casa e culla di Dio
Sacro passaggio dal divino alla carne
fammi nascere adesso all’amore del mondo

Ave Maria, Madre degli oceani
racchiudi in ogni piccola carezza
la potenza delle maree
resta a vegliare questa nuova vita
che ogni giorno cerco
arrancando nel buio

Tu che sei intarsio divino
su roccia intiepidita dal dolore
diventa casa di tutti in mezzo al mare

Accogli i disperati sul tuo scoglio

Ululano le tempeste
scardinano gli equilibri dell’anima
l’angoscia avanza tra i flutti
che offuscano il domani

Ave Maria
Madre e Regina del mare
primo sguardo avvinghiato
ai sussurri dell’acqua
salvaci
siamo dispersi tra le onde

Legaci con l’amore gli uni agli altri

Placa le bufere infernali
spacca le differenze
dentro i cuori
mostraci il Tuo sorriso santo
fino alla tenerezza
…fino al perdono

Rendici il dono
della comprensione!


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)