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Ambiente

Facciamo la pace
con le montagne

Mountain Wilderness in campo: tre giorni intorno al Sassolungo,
per denunciare la scandalosa esclusione del gruppo
da “Dolomiti Patrimonio Naturale dell’Umanità”


“… e poi avevo avuto rapporti troppo intimi con la natura,
per accettare di vederla abbassata al livello
d’una distrazione di villeggianti come qui avveniva;
me la vendevano a fette, senza lasciarmi il tempo
e la solitudine necessari per ravvicinarla…”

(Simone de Beauvoir in “Memorie di una ragazza perbene”)

Il 26 giugno 2009, grazie al costante impegno di Mountain Wilderness (iniziato nel 1993), l’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura) inseriva le Dolomiti nella lista dei patrimoni naturali dell’Umanità. Un successo, senza ombra di dubbio.

Tuttavia alcune significative montagne dolomitiche rimanevano escluse dal grande disegno di salvaguardia, fra queste i gruppi del Sassolungo e del Sella. Montagne simbolo delle Dolomiti, montagne simbolo dell’alpinismo internazionale, montagne ricche di paesaggi famosi che rimangono indelebili nella memoria.

L’esclusione non è stata casuale: interessi di carattere privatistico e ulteriori disegni di sfruttamento consumistico sono stati ritenuti più importanti del valore ideale rappresentato da queste straordinarie vette dolomitiche.

   

Oggi che sembra delinearsi una minore insensibilità di una parte della classe politica per le tematiche ambientali, Mountain Wilderness chiede a voce alta che venga posto riparo ad un errore tanto grave e tanto miope. E lo fa in coincidenza con le ascensioni a 150 montagne italiane, organizzate dal Club Alpino Italiano per celebrare i 150 anni della sua fondazione.

Con questa iniziativa festosa, Mountain Wilderness offre all’associazione consorella una centocinquantunesima vetta emblematica, per sottolineare la concordanza di intenti e per sollecitarne l’impegno al proprio fianco.

Con questi intenti, numerosissimi amici della montagna si sono ritrovati “abbracciati” al Sassolungo, nei giorni 5.6.7 luglio, secondo il suggestivo programma di mountainwilderness italia:

  • ritrovo dei partecipanti nel primo pomeriggio presso il rifugio CAI di Passo Sella (m 2176), base delle azioni.

Escursionisti: alle ore 9.30 escursione che attraverso il Sentiero Federico Augusto porta al rifugio Sassopiatto, quota 2300 m. fermata al rifugio per vivere l’Alpe di Siusi e per salire alla vetta del Sassopiatto. Pernottamento al rifugio.

Alpinisti: salita a Punta Grohmann (m 3126) con pernottamento nella mitica Tenda Gialla e accensione del falò come saluto a tutte le Dolomiti, anche austriache.

   

Ore 8.00 alpinisti ed escursionisti partiti per raggiungere dapprima il rifugio Vicenza (m 2252) e poi il rifugio Comici (m 2153) su sentiero facile e privo di dislivelli significativi, con rientro al rifugio Sella.

Ore 12.00 incontro con le autorità al rifugio Sella. Breve incontro fra tutti gli amici delle Dolomiti e ritorno ai paesi e alle città.

   

Sassolungo. Piccoli segni, un fascino discreto.

“Formidabile blocco roccioso, forse il più elegante ed ardito di tutte le Dolomiti” così Luca Visentini ci descrive il Sassolungo. Ma Sassolungo e Sassopiatto non sono solo spettacolo, ci presentano una tale biodiversità da rimanere increduli. Fiori che occupano minime fratture rocciose si sono inseriti, con colori forti, fra i sassi dei ghiaioni rendendo i prati verso Siusi un’infinita tavolozza ricca di sfumature.

La montagna, un grande insieme di dolomia da scogliera alta fino a 1000 metri, fu salita la prima volta da Paul Grohmann il 13 agosto 1869. Nell’intero gruppo presenta una lunga serie di arrampicate facili, sempre spettacolari, alternate da altre che pretendono grande impegno: pensiamo all’impressionante parete Nord rivolta verso la Val Gardena, ai tanti campanili, o al pilastro Nord (detto il Naso, uno strapiombo di 150 metri).

Anche l’escursionista trova grandi soddisfazioni. Mentre si percorre l’Augustusweg, verso Col Rodella, il gruppo si presenta alla vista in una complessità e varietà di forme che ha dell’incredibile. Poi si scivola verso il Sassopiatto, un’immensa “scarpata” ricca di frane e massi erratici la cui salita si svolge in un labirinto di roccette e canalini. Allontanandosi dalla Cima di Mezzo verso Cima Sud ci troveremo subito isolati in una solitudine ricca di fascino, sotto di noi i pacifici pascoli e le baite della Val Duron, protetta dai “frati” in rocce vulcaniche. Aggirato il Sassopiatto, al rifugio Vicenza, ci troveremo ai piedi del Sassolungo, per poi, su un sentiero quasi pianeggiante che accosta lo Spigolo Nord, si raggiunge il Passo Sella.

Un lembo di Dolomiti certo ristretto, ma talmente ricco e suggestivo da rappresentare la sintesi più emotiva e spettacolare dell’intera regione. Per questo richiamiamo i cittadini ed i valligiani a pretendere l’inserimento dell’intero gruppo del Sassolungo e del Sella nei gruppi dolomitici tutelati come beni naturali dall’UNESCO.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)