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Racconti d’altri tempi

L’Inventiva n° 3

di Agnolo Camerte

Ciao Cesarino! Oh! Ciao Carletto!, ma che fine hai fatto? non ti si vede più! Sei stato male?....

Preoccupazione suscitata da profonda amicizia, la tua Cesarino! Ma no, sono stato benissimo, ma occupatissimo!

Ho capito, rispose, ti sei finalmente deciso a lavorare con tuo padre! Era ora che ti mettesse a far qualche cosa!...... Stuzzicava sempre Cesarino, era come una zanzara che prima o poi ti becca e t i sveglia un pochino, solo che Cesarino era molto più simpatico , punzecchiava senza malizia; gli andava sempre di scherzare!...

Risposi: io lavoro da sempre e lo sai, magari a modo mio, ma lavoro………Tu piuttosto, ho saputo che te la fai con il coro della cappella musicale del Duomo….Chi è quello che perde il pelo , ma non il vizio…sempre coi preti te la fai : ho saputo che canti da tenore con il coro della Cattedrale……Mica male, a parte gli scherzi fai molto bene, è una bella cosa . Io come voce bianca, non posso più partecipare come quando eravamo ragazzini…. Ho capito… subito Cesarino mi interruppe…stai sempre a suonare con il gruppo, con la vostra orchestrina!

Ebbene era vero! La voglia di suonare bene ci aveva talmente catturato che tutto, eccetto lo studio, era passato in secondo piano….Ci divertivamo talmente tanto a fare le prove, che le ore volavano…

Mancava però una voce solista, che certamente avrebbe completato il gruppo. Non era facile trovarla. Tuttavia, siccome avevamo capito che non bisognava perdersi d’animo, continuavamo a cercare, a valutare, a sentire. Non importava che conoscesse la musica. In fondo sapevamo che il famoso trio di Jazz di Macerata, il Trio Spalletti, piano, basso e batteria, era totalmente digiuno della teoria musicale. Eppure erano bravissimi!

A conferma che si poteva cantare bene senza aver fatto la scuola di bel canto, armato solo della sua voglia di cantare, infine si fece avanti un certo Peppino, che risultò essere bravissimo e che in effetti riscosse subito un bel consenso….Jimmy Fontana insegnava…..

Mancava solo il nome del complesso, che fu facile però. Infatti i Duchi suonavano in una zona che fu granducato…

   

Gutta cavat lapidem? La goccia scava la roccia? Pare proprio di sì, perché quel progetto iniziato per allontanare la noia di quelle inutili passeggiate per l’aringolo, si trasformò in una favolosa avventura di pochi studenti squattrinati, annoiati, ma affascinati dalla bellezza della musica…

Già ! …la musica, l’arte dei suoni, che non sapevamo potesse albergare anche in noi. Eppure era così e non ci sembrava vero di avere tanto seguito. In fondo non ci eravamo mai presi (per fortuna) mai troppo sul serio. La meta di tutti noi in fondo era la laurea, o il diploma, eravamo tutti studenti…..squattrinati come da regola , ma con una grande passione e voglia di divertirci…

Incominciarono le serate….i veglioni, le feste da ballo ; la prima famosa cantante che ci diete, per così dire il “la” che ci tenne praticamente a battesimo fu proprio Nilla Pizzi che accompagnammo in una calda serata d’estate ai giardini pubblici. Quanta gente! E quante risate con la Nilla Pizzi. Chi poteva immaginarsi che fosse tanto simpatica!

Dopo di lei furono tanti i cantanti e le cantanti con le quali suonammo divertendoci tantissimo.

Iva Zanicchi capitò a Matelica in una gelida serata di carnevale, con mezzo metro di neve e tanto ghiaccio……..Sono eventi che fanno parte del periodo dell’università, degli anni sessanta...

Tra concorsi, feste, Televisione, serate e balli, non si può dire che non fummo fortunati ; ma la fortuna a volte bisogna anche fabbricarsela, perché pare sostenibile il detto che ognuno è artefice della propria fortuna. Dipende molto da cosa vuoi fare?.....Chi lo sa! Credo che non basti…ci vuole tanta fortuna, ma se te la cerchi è anche meglio!

Chi l’avrebbe mai detto che da quella fumosa soffitta, fredda come una ghiacciaia, si andasse a finire pure in bel libretto di storia della musica?

Le nostre chitarre elettriche, le nostre interpretazioni di brani allora in voga, senza dubbio restano nell’angolo dei nostri ricordi più belli; non solo dei nostri però! Dopo tanti anni capita ancora di incontrare chi si ricorda di noi ringraziandoci per le serate che abbiamo loro allietate. Niente in confronto di quanto noi ci siamo divertiti..

Quell’orchestra resta una gran bella esperienza vissuta tra ragazzi che non avevano niente da fare…


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)