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Parchi ed oasi dello Spirito

Vicenza

Santuario della Beata Vergine
di Monte Berico

di Dante Fasciolo


   

In cima in cima al Monte Berico, si erge il bellissimo Santuario della Beata Vergine.

E proprio lì, la mattina del 7 marzo 1426, Vincenza Pasini si trovò davanti una figura sfolgoran te di donna che le disse: “Io sono Maria Vergine, la madre del Cristo morto in croce per la salvezza degli uomini. Ti prego di andare a dire a mio nome al popolo vicentino di costruire in questo luogo una chiesa in mio onore”.

Nessuno credette all’anziana signora Pasini considerata una visionaria, ma dopo due anni la Vergine apparve nuovamente nello stesso luogo. Fu così che tra il 1430 e il 1431 il Comune di Vicenza e la Diocesi istituirono un’inchiesta sulle apparizioni, le cui conclusione sono tutt’ora conservate nella Biblioteca Civica Bertoliana.

   

In questo documento c’è anche scritto che la Chiesa, erigenda, fu subito accompagnata da segni Prodigiosi: la scoperta di una fonte d’acqua; la diminuzione della pestilenza in città che si concluse parallelamente alla fine della costruzione dell’edificio sacro; e molte guarigioni inspiegabili.

Per questi motivi, il Monte Berice fu subito meta preferita di molti pellegrini provenienti da tutto il Veneto ed oltre. La Chiesa fu luogo privilegiato di preghiera anche perché accolse, e conserva tutt’ora nella cripta a livello del Chiostro del convento, le spoglie di Vincenza Pasini.

      

I visitatori possono accedere al Santuario a piedi, attraverso due strade caratteristiche. La prima detta “delle scalette”: progettata dal Palladio e realizzata nel 1595 – un arco trionfale – 192 gradini.

La seconda “dei Portici”: 150 archi – 15 tradizionali misteri del Rosario – numerosi affreschi.

All’originale chiesa gotica del 400, se ne affiancò un’altra nel 600 per opera dell’architetto vicentino Carlo Borella. All’interno sono conservate tele di Palma il giovane e di Giovanni Gagliardi.

Due altri preziosi dipinti: “Cena di San Gregorio Magno” di Paolo Veronese e “Pietà” di Bartolomeo Montagna, rispettivamente nel refettorio e nella sagrestia.

Completano la visione dell’elegante struttura, le due appaiate facciate delle chiese, uno svettante campanile, una imponente cupola.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)