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Teatro

Biblioteca Sala Borsa, Bologna

Arrigo Lora Totino

Teatro della parola

Il grande storico, teorico e performer della poesia
nei suoi vari aspetti visivi e sonori è protagonista
di uno spettacolo diviso tra materiali storici e opere originali.
L'artista è presentato e intervistato da Renato Barilli.

Dopo l'omaggio, nel 2011 a Marina Abramovic, ospitato nell'Aula Magna di Santa Lucia, e quello, lo scorso anno in Salaborsa, a Luigi Ontani, tocca adesso ad Arrigo Lora Totino. Prosegue così la serie di eventi promossi dal docente Unibo emerito Renato Barilli in occasione di Arte Fiera, realizzati con l'apporto di UniboCultura e del Dipartimento delle Arti.

   

Protagonista dell'appuntamento di quest'anno è Arrigo Lora Totino, grande storico, teorico e performer della poesia nei suoi vari aspetti visivi e sonori, che da un mezzo secolo esatto ha percorso tutte le vie attraverso le quali la poesia è balzata fuori dalla tradizionale prigionia entro la pagina cartacea per inseguire tutte le possibili alternative, facendosi poesia visiva, sonora, gestuale, performativa.

Nel dedicarsi a questo grande compito, Lora Totino ha assunto tutti i ruoli, a partire da quello di appassionato studioso delle manifestazioni in cui queste nuove frontiere sono state perlustrate dalle avanguardie storiche, Futurismo, Dadaismo e poi, nel secondo Novecento, Lettrismo, Nouveau Réalisme, Fluxus.

   

Questo aspetto della sua incessante attività è approdato all’antologia “Futura” del 1978, un grande LP che raccoglieva le principali prestazioni condotte fino a quella data. Verso di loro A.L.T. si è comportato esattamente come ha fatto Marina Abramovic, indimenticabile ospite della serata 2011, nei confronti delle più celebri performance dei suoi predecessori, che ha voluto “ripetere” di persona. Infatti nel primo segmento della serata il nostro autore si proporrà in alcuni remake di pezzi storici.

Non sono mancate le sue straordinarie prestazioni ginniche, da cui scaturisce un vero e proprio “teatro della parola”, forse da porre all’insegna di un futurista e palazzeschiano “lasciatemi divertire”.

   

Una terza sezione è dedicata ai poemi sonori, accompagnati dai relativi spartiti, in cui A.L.T. gioca magistralmente sulle risorse della lingua, pronto a sbriciolare la compattezza di sillabe e di fonemi, così entrando nel territorio usualmente riservato alla musica, soprattutto quando questa, come vuole la grande tradizione delle avanguardie, si fa rumorismo, affondando nel mare aperto dei suoni più materiali, ma con esercizio sempre accompagnato da tocchi magistrali di estro, capaci di largire buone dosi di divertimento anche a un pubblico impreparato.

Davvero questo “teatro della parola” appare in grado di affrontare la prova del palcoscenico con esito sempre sicuro e gratificante.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)