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Arte

Neo Classico in Ontoarte

Ennio Montariello

Nato a Napoli vive in Umbria, docente di Discipline Pittoriche.
Formato all'Accademia di Belle Arti di Napoli,
ha frequentato corsi di personalità di rilievo mondiale.

Scrive Maria Grazia Todaro: “Dagli inizi degli anni Ottanta, Ennio Montariello ha tenuto mostre in Italia e all'estero e i suoi quadri sono entratia far parte d’importanti collezioni private e pubbliche. Si distingue nella realizzazione di Opere di competente singolarità e vigorosa suggestione che gli corrisponde numerose approvazioni della critica, e numerosi premi.

Nei suoi dipinti il pittore realizza il proprio ideale d'artista incline a rappresentare la propria visione del bello e dell’introspezione dell’anima, attraverso una tecnica pittorica raffinata, una sapiente prospettiva e la composizione dei suoi dipinti sembrano proiettarsi in un’estensione dove le figure si presentano quasi ancorate, statuarie quasi fossero posate in luoghi irreali e misteriosi.

La sua arte è dominata da un forte magnetismo metafisico, che vuole valicare i limiti del reale, mostrando, nel significato simbolico dei fiori sempre in primo piano, il concetto della purezza dell’incontaminato, in cui prevalgono immagini femminili, protagoniste quasi esclusive delle sue Opere. La dimensione della bellezza continua ad essere ritratta nella grazia femminile, nei visi e nei corpi di una o più donne attese all'eterno fascino della loro essenza, sempre espressa, anche e nonostante veli e velature, rivelando senza eccezione il proprio mondo interiore etereo e sofisticato”.

E Maria Irene Vairo aggiunge: “Nelle opere recenti ,l’artista rielabora continuamente con positiva resa pittorica ed espressiva,le esperienze precedenti,fondendo l’interesse per l’aspetto spirituale con lo studio della figura umana. Nelle ultime opere vi è una fusione di spiritualità e materia,di essere ed apparire,di esistere e morire,dello stare e dell’andare,degli opposti della vita : i suoi volti si intrecciano con gli sfondi sempre più tenui e ”volatili” del primo periodo, sempre più sfumati ed immateriali quanto più femminili, dando origine ad una pittura nuova, di nuovo significato, fusione degli aspetti contrapposti, ma presenti contemporaneamente, dell’esistenza, nel fluire del tutto.

Il volto ed il corpo femminile sono il simbolo di questo mistero dell’esistenza. I segni sui volti delle sue figure femminili,riportano l’immagine nello sfondo,in un continuo avanzare e retrocedere ,realizzando una fusione delle immagini sui due piani sovrapposti, creando un’efficace armonia visiva che coinvolge dinamicamente il fruitore, rendendolo lettore e interprete dell’opera come realtà in divenire.”

Ad inanellare i tratti sopradescritti, sono le parole stesse dell’autore che così si spiega:
“Io disegno ciò che percepisco come momento di contatto estatico tra la mia anima e l’anima delle cose . Non mi interessa la mimesi in se di un corpo, un viso, un fiore ma il dinamismo della sua vita, l’albeggiare dei suoi sensi, il correre delle sue molecole, il liquefarsi del suo etereo, il suo incontro solare. La riflessione di questo contatto è l’essenza della mia Arte:la metamorfosi continua della materia e dell’energia, dal loro apparente caos, dal loro virtuale al progetto di vita.”

Ed oltre: “Ogni mio disegno nasce dalla mia intuizione del respiro cosmico dell’infinito , è un'osmosi con l’energia totale che ci sostanzia e ci fa dire “Eccomi”. È l’estasi della dinamica dell’azione divina che può passare in un corpo, in un fiore, in un volto, in continua sincronia con i processi dell’universo”.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)