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Teatro

Al Diego Fabbri di Forlì

Teatro Contemporaneo

Otto le Compagnie che si avvicenderanno nella programmazione
cinque italiane e tre operanti all’estero

Al Diego Fabbri di Forlì debutta la Stagione 2013 dedicata al Teatro contemporaneo. Da una direzione artistica plurale non può che nascere una sintesi di quelle che erano le idee originarie delle varie sensibilità ed esperienze che vi confluiscono e, dalle intelligenze messe in comune e a confronto non può che nascere il meglio, specie per chi, come la nuova condirezione artistica a tre del Teatro Diego Fabbri di Forlì dà vita ad una nuova Stagione dedicata al Teatro contemporaneo.

   

È la prima volta, infatti, che in questa area del territorio romagnolo si sperimenta questa formula realizzata da Ruggero Sintoni, Claudio Casadio (fondatori e direttori artistici di Accademia Perduta Romagna Teatri), Lorenzo Bazzocchi (Masque Teatro) e Claudio Angelini (Città di Ebla).Nomi molto noti per chi frequenta da tempo il teatro contemporaneo e interessanti per uno sviluppo aperto all’Europa ed a pubblici nuovi, giovani e giovanili.

Il lavoro preparatorio che darà a breve il via al cartellone forlivese, nasce dalla necessità di vedere rappresentate nel teatro tutte le sue espressioni e che, nel concreto, ha spinto affinché, ad affiancare le già consolidate stagioni di prosa, danza e operetta, ci fossero quelle del moderno, comico, family e contemporaneo.

In questa promozione di cultura del contemporaneo rientrano otto titoli che interrogano il presente in modo non pacificato e al tempo stesso mirano a fare di questo Teatro, il teatro della città.Come Accademia Perduta, Masque e Città di Ebla riassumono a spiegazione del progetto e dunque del programma “il contemporaneo arriva dunque nel luogo deputato, senza per forza cercare spazi alternativi per esistere. Un riconoscimento che ne decreta la forza e la prospettiva culturale.

Sono davvero pochi in regione i Teatri Stabili che si aprono alla cultura del contemporaneo, soprattutto in un momento storico in cui i tagli inferti alla cultura e la chiusura di teatri e festival sono ferite ancora aperte.In questo contesto la città di Forlì va in controtendenza offrendo la possibilità di un rilancio, una vera e propria officina, un laboratorio culturale e sociale da cui partire per ripensare alla città e alle sue potenzialità di sguardo verso nuovi orizzonti tenendo anche in considerazione la candidatura della città di Ravenna e con essa della Romagna, a Capitale Europea della Cultura nel 2019”.

In buona sostanza, gli spettacoli della stagione 2013 del contemporaneo sono stati pensati per essere condensati il venerdì sera in quattro appuntamenti doppi; 25 gennaio,1 e 15 marzo e 12 aprile, in due spazi diversi della città: il Teatro Diego Fabbri e il Teatro Il Piccolo. Otto le Compagnie che si avvicenderanno nella programmazione, cinque italiane e tre operanti all’estero.

   

Il debutto è affidato venerdì 25 gennaio alla Compagnia Muta Imago che porterà sulle tavole del Diego Fabbri “Displace” il cui orizzonte di indagine ruota attorno alla fatica. “La fatica di guardarsi intorno, la fatica di rialzarsi in piedi, la fatica necessaria per reagire e trovare una possibilità, un'alternativa”.Questa messa in scena si confronta con Le Troiane di Euripide, con le rovine di Troia su cui Ecuba e le sue compagne si trovano a piangere una condizione di perdita.

Tragicamente attuale, interpreta e traduce il movimento e il cambiamento costante che caratterizza i nostri giorni.È la corsa di un'intera civiltà, la nostra, verso la propria inesorabile distruzione, è il nostro tentativo di collocarci all’interno di questo collasso.

Stessa sera al Piccolo ci sarà “Il giro del mondo in 80 giorni” della compagnia romana MK in cui il celebre romanzo di Julius Verne diventa la materia incandescente in mano al coreografo Michele Di Stefano per indagare l’attitudine del viaggio.

L’interessante è che si tratta di un viaggio non più necessario, ma spinto da una nuova coscienza dell’”altrove” e teso all’esplorazione come esperienza di vita. Lo stesso coreografo nei due giorni successivi alla messa in scena, precisamente il 26 e 27 gennaio. terrà un workshop negli spazi della (ex) Fabbrica delle Candele, a testimonianza della vocazione laboratoriale e dell’attenzione alla formazione che questo progetto ha sul contemporaneo.

   

Venerdì 1 marzo la serata si apre al Diego Fabbri con “Bestiale improvviso” dei “Santasangre”, spettacolo basato sul duplice valore, emotivo ed estetico, che l’esperienza della natura offre. E segue, al Piccolo, con “Tourlourou” dell’italiana Carlotta Sagna, naturalizzata francese. La danzatrice cercherà di immergere il pubblico in un diabolico conto alla rovescia. In scena, infatti, una ballerina marcherà con il corpo il tempo che manca alla deflagrazione.

Il primo appuntamento di venerdì 15 marzo vedrà l’Accademia degli Artefatti al Diego Fabbri in “My Arm”: due atti unici di Tim Crouch: un trentenne racconta come da bambino abbia sfidato se stesso, le proprie possibilità riuscendo a stare per quattro mesi senza andar di corpo o senza parlare.

Al Piccolo, toccherà al dirompente Ivo Dimchev, con il suo ultimo “I-on” cercare di mettere in connessione il suo corpo con le sculture di Franz West.

Infine, venerdì 12 aprile con Virginio Liberti/Gogmagog al Teatro Diego Fabbri, e con Maria Donata D’Urso al Teatro Il Piccolo.Lo spettacolo di Liberti si basa su alcuni atti unici di Jean Tardieu, poeta e radicale sperimentatore del teatro francese.Il montaggio di alcuni dei suoi testi dà vita a una delirante riflessione sul linguaggio e sulle sue forme sceniche.

A sua volta la potente fisicità della D’Urso porterà in scena “Pezzo O (due)” e “Strata.étude”: due coreografie che la vedono impegnata sia come danzatrice che come coreografa e ideatrice.Anche la D’Urso terrà un workshop aperto alla Fabbrica delle Candele il 13 e 14 aprile 2013.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)