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Racconto

L’Ignobile salvato

di Ruggero Scarponi

 

Spirito infernale

I giorni della tua vita, si sono finalmente esauriti Raul. Poni fine alla sofferenza. Pensa a come può esser bello liberarsi dal fardello di un’esistenza ingrata. Umiliazioni, frustrazioni, offese, tutto puoi cancellare, solo che tu lo voglia, ora, con un bel salto, Raul. Come ti sono stato accanto in questi anni vecchio mio! Chi più di me può attestare il tuo pieno diritto a disfarti di una miseria, che, inconsapevole ti è toccata, come questa ignobile vita che tu, giustamente, ignobilmente hai vissuto!

Angelo

Ignobilmente, collega?

Spirito infernale

Ignobilmente sì! Con forza lo affermo. E che qualcuno se può, si provi a smentirmi.

Angelo

Non intendevo smentirti collega!

Spirito infernale

Allora siamo tutti d’accordo. A questo punto d’altronde, non vedo come si potrebbe cambiare il destino... Basta un nulla... Forse un piccolo incoraggiamento a superare certe remore sciocche... Come l’assurda paura del dolore fisico, l’assurda compassione di sé stessi (orrore!) e poche altre cianfrusaglie e carabattole... Suvvia collega, altre volte, abbiamo dibattuto, lottato, ma stavolta vedi bene anche tu, qui non c’è partita, questo vuoto scrigno è mio... Concedimelo, sii sportivo.

Angelo

Vero... E però collega, Raul mi sembra dubbioso. Il suo animo è agitato. Non sembra così risoluto, forse ne vorrebbe discutere...

Spirito infernale

Discutere? Ora? E perché mai? Si era d’accordo... su tutto. Ho lavorato sodo e alla fine l’ho convinto, gli ho fatto intendere le ragioni... abbiamo anche discusso il modo... e finalmente... eccoci qui entrambi. Qui l’ho portato io, me lo riconosci questo almeno?

Angelo

Guarda collega, guarda come le dita di Raul si avvinghiano alla ringhiera. Non vedo in esse la disinvolta leggerezza del distacco dal mondo. Esse fremono! Guarda! Guarda dunque!

Spirito infernale

Questo!... Tutto questo è molto scorretto, sleale. Non c’è più rispetto dell’onesto lavoro. Non puoi venire qua a mettere in discussione con pretesti risibili un’opera costata una vita. Le dita! Mi parli delle dita che si aggrappano a un pezzo di ferro quando non riesci a trovare nemmeno mezza parola per la sua anima! E pretendi di sconvolgere convincimenti maturati in anni di grigiore, tristezze e dolore! Che cosa avete fatto voi, per lui? Lo dico io, nulla! L’avete abbandonato a sé stesso alla sua ignavia, ai suoi vizi, che noi abbiamo saputo coltivare così bene. E quindi ce lo siamo preso. Voi l’avete abbandonato e noi l’abbiamo raccolto. Ora non provarti a strapparmelo... E’ mio!

Angelo

Non ancora e non fintanto che versa lacrime!

Spirito infernale

Chi versa lacrime? Dove? Stamattina, prima che tu arrivassi a fare il guastafeste, Raul, fischiettava, addirittura, Sissignore Signor Collega, Raul fischiettava, fischiettava finalmente convinto di liberarsi di questa finzione sciocca e inutile che voi chiamate vita.

Angelo

Quanto impeto collega! Se sei tanto sicuro del tuo lavoro, perché questo livore? Come potrei rovinarti la festa? Ero solo di passaggio, io. D’altronde di simili cialtroni, non ne vogliamo su da noi...

Spirito infernale

Ecco, giusto. Almeno una cosa giusta l’hai detta, quindi ora per favore, lasciami lavorare... lasciaci finire... Ho anche altri affari da seguire... questo non è l’unico... E francamente mi sta portando via più tempo del previsto... Ci vediamo collega...

Angelo

Ci vediamo... ooops, Che fai, che c’è collega... Un ripensamento?

Spirito infernale

Niente... Non ti riguarda, ora ci penso io...

Angelo

Eheeee, no! Questo è illegale! Il soggetto mostra chiaramente la volontà di non spingersi a... Non puoi spingerlo, non puoi... Sai bene le conseguenze...

Spirito infernale

Un aiutino! Perbacco, è, è che con le tue maledette chiacchiere, me l’hai confuso! Fino a cinque minuti fa, non un dubbio, una riserva, ora... maledizione!

Angelo

No, no, no, qui c’è qualcosa che non torna, non funziona, collega. Sento puzza d’inganno! Le cose vanno eseguite secondo le regole! E su questo noi, lo sai bene che non transigiamo... !

Spirito infernale

Inganno? No, mai! Faccio solo il mio lavoro. Lasciami fare il mio lavoro, una buona volta...

Angelo

Ma dunque, collega, io penso invece, che ci sia bisogno di un supplemento di indagine... Il soggetto è inquieto, trema... ha paura!

Spirito infernale

Maledizione, maledizione... Tutto rovinato, tutto in fumo. Una vita! Ho dedicato una vita a quest’anima. Me la sono curata, minuto per minuto, coccolata. L’ho spogliata di ogni ritegno, pudore, dignità l’ho ridotta a ingombrante simulacro, l’ho strappata con le mie zanne aguzze e l’ho dilaniata con i miei artigli taglienti, l’ho preparata, tutta per me per farmene solitario godimento, sollazzo inesauribile ed eterno.

Angelo

Non so nulla di quanto dici ma sono tenuto secondo le norme a intervenire.

Spirito infernale

Che vuoi sapere? Tutto era stato detto e sottoscritto.

Angelo

Vedere, per favore, vedere l’atto.

Spirito infernale

Ecco, questo è il biglietto scritto stanotte col sangue... il suo, naturalmente... E’ indirizzato alla famiglia. Bieco luogo di menzogna.

Angelo

Sgrammaticato!

Spirito infernale

Lo credo bene! Ho impegnato anni ad allontanarlo dal sapere, dalla conoscenza... tempo sprecato per uno come lui... così... così... ignobile!

Angelo

Una pagliacciata!

Spirito infernale

Come ti permetti?

Angelo

Un biglietto scritto di notte col sangue e zeppo di errori...

Spirito infernale

Posso correggerlo... se è solo per questo...

Angelo

Magari! Sai le risate...

Spirito infernale

E meglio, tanto... ! Questo va bene anche a voi... meno si soffre...

Angelo

No, no. Di fronte alla morte, non ce la ridiamo. Di fronte alla vita, sì, ma alla morte è un’altra faccenda... Salvo che il soggetto non sia d’accordo...

Spirito infernale

D’accordo? Sì! Garantito... Mi assumo io la responsabilità... E’ pienamente, d’accordo!

Angelo

Sentire...

Spirito infernale

Ma che...

Angelo

Sentire ho detto... o qui si blocca tutto...

Spirito infernale

Mi stai facendo innervosire, con tutte queste scempiaggini. Lui vuole farla finita. Lui non ne può più, va bene? E’ questo che conta. E’ inutile che tu te ne venga con tutte le tue chiacchiere. Lui ha scelto me... da un pezzo... Se ti interessava, potevi farti vivo da prima che...

Angelo

Sentire, ho detto... e allora?

Spirito infernale

Cosa? Che cosa vuoi sentirti dire?

Angelo

Per esempio se è a conoscenza di cosa ne pensiamo noi?

Spirito infernale

Certo! Certo che lo sa. Allora, adesso se è tutto a posto, si procede...

Angelo

E Aristotele? Lo sa cosa ne pensava Aristotele.

Spirito infernale

E perché non Platone allora?

Angelo

Già... anche, perché no?

Spirito infernale

Ma che siete tutti matti voi lassù? Ma pretendete forse che noi si pensi anche a farli studiare? Neanche l’alfabeto ha imparato questo, figurarsi Aristotele!

Angelo

Quindi non vale.

Spirito infernale

Senti per favore, te l’ho già detto. Questo è mio, mio, capito?

Angelo

No, fintanto che si segna.

Spirito infernale

Si segna? E chi lo dice? Dove, quando? Come?

Angelo

Adesso... Ha guardato giù e... si è segnato.

Spirito infernale

Solo un momento di... no... forse... Sì, ecco, forse un saluto, un estremo... addio! Lasciamelo! E’ mio!

Angelo

Ma? Ma che sento?

Spirito infernale

Non so...

Angelo

Ha un alito infernale...

Spirito infernale

Per l’appunto...

Angelo

Ma questo ha bevuto...

Spirito infernale

Solo un goccio... per farsi coraggio... si usa in certi casi...

Angelo

Quindi non è in sé.

Spirito infernale

E basta! Sono anni che medita questa cosa. E mi vieni a dire che non è in sé?

Angelo

Bada, conosci il regolamento. Fa come vuoi, ma dubito, e quando dico dubito, sai quel che voglio dire, dubito assai che te lo lasceranno!

Spirito infernale

Imbroglioni, ladri! Io me lo sono cullato, io, io, io... iooooo!

Angelo

Potevi far a meno di barare...

Spirito infernale

Senti chi parla di barare! Come? Prima ne disprezzavate l’ubriachezza molesta e ora gliene fate scudo?

Angelo

Ma sei tu che non capisci! Ti ostini a mettere sullo stesso piano cose diverse per approfittarne!

Spirito infernale

Ma guardalo! Come puoi volerlo indietro. E’ lurido, dissoluto, ha l’alito come il nostro... Che ve ne fate lassù? Finirete per rigettarlo... E allora è... solo, solo per la soddisfazione di togliermelo,ehh! Non è dunque questo che ti fa smuovere tutto, dentro?

Angelo

No. E’ che noi si parte da un altro concetto. Perché fare tanta fatica quando voi fate così bene la nostra parte, senza saperlo?

Spirito infernale

Ma che imbrogli sono questi? Io lavoro per la mia ditta, m’importa un fico della vostra.

Angelo

Voglio dirti solo una cosa. È che come al solito, collega, voi alla fine non sapete fare altro. Parlate, parlate, fate la voce grossa. Vi date tanto da fare e qualsiasi cosa facciate tanto... lavorate sempre e comunque per noi... Tutto sta scritto, non potete farci nulla, davvero, così stanno le cose... E intanto questo ora lo riporto a casa... Caro Collega!


Racconti d’altri tempi  

Elia La Segretaria

di Agnolo Camerte

Carletto è stato sempre un buon lettore di Topolino...e di Jacovitti, il re dei salamini…

Probabilmente è per questa amena lettura che il destino (o altro?....) gli diede la possibilità di lavorare in campo assicurativo, con una buona dose di divertimento quotidiano…..Fare un lavoro che non era affatto noioso, è una fortuna da augurare a tutti. Giudicate voi cosa capitava!

Elia leggimi quella denuncia di sinistro….che ti sembra un po’ strana… L’assicurato scriveva: “il tram sbandando sulla destra mi urtava provocando gravi danni su tutta la fiancata sinistra della mia auto…Chiedo di essere risarcito dei miei danni…..” vede dottò – diceva Elia, questo ha ragione, il tram ha sbandato... Elia, ma che dici! Il tram non sbanda, va sulle rotaie!...Questo ha torto! Elia - peccato, era proprio ammodo!....E non era neanche male! - Elia!......Sibilava Carletto tentando di tenerla a bada!

      

Già, si trattava di tenerla a bada, perché ne combinava di tutti i colori, neanche fosse una bambina che va all’asilo! Non era sposata, ma continuamente a caccia del merlo che però non riusciva ad acchiappare.
La favolosa segretaria di Carletto, sembrava uscita di sana pianta da Topolino…era identica a Maga Magò; capelli, gonna e modo di muoversi erano identici. Solo che Maga Magò era molto più in gamba. L’ufficio del personale la rifilò come segretaria a Carletto perché pare che solo lui fosse in grado di farle fare qualcosa.

Sapeva battere a macchina e rispondere al telefono in modo assolutamente bizzarro.
Comunque doveva esserle grato Carletto perché, tramite le sue stramberie, divenne molto conosciuto nell’ambiente di lavoro, in quanto quasi ogni telefonata che passava, poteva diventare un caso sui generis.
Adesso il dottore è occupato, non glielo passo e veda di non rompere….se no glielo dico…..e se lui si arrabbia……. Era un Senatore/avvocato che mi cercava……..per una causa…Immaginate che putiferio si scatenava…..Alla fine tuttavia si finiva sempre per riderci su quando spiegavo il soggetto…D’altronde tutti hanno diritto di lavorare, anche i meno dotati. In fondo bisognava anche esserle grati perché ci faceva morire dal ridere.
Il suo chiodo fisso era trovare il marito….il merlo che le stesse vicino. Era anche di buona famiglia, agiata, direi, ma lei era sempre molto irrequieta e insoddisfatta. Era però molto buona e generosa.

Per fortuna, Francesco, l’archivista, intervenne una primavera a farle da consigliere….Francesco era un gran burlone e incominciò ad iniziarla ai misteri dell’amore, facendola abbonare a diverse riviste filo-pornografiche, ad uso e beneficio degli occhi di tutti i maschietti….Povera Elia! In fondo Lei doveva imparare!
Tentò di cambiare anche look cercando di imitare le dive dei giornali: si presentò un giorno in minigonna, con i capelli fatti (non aveva più il segno del cuscino in testa!) aveva il rossetto, una specie di collana che era tra il basto del somaro e una cinghia.
- Elia! Che ti succede! E’ mica la primavera?”
- Ma no dottò….dopo ho un appuntamento……..
Successe il putiferio in ufficio.Tutti a chiederle ….e lei che si scherniva…solo Francesco il consigliere sapeva..e ..mi riferiva. Aveva trovato il merlo….poveretto!

Immaginate Francesco l’archivista che razza di consigli pre matrimoniali poteva suggerirle…..
I suoi insegnamenti però non pare che abbiano dato i frutti sperati….ma questa è un’altra lunga storia….che ha dell’incredibile……..


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)