Humour - Cronache cittadine
Amerigo. Storie da Utopia
Il delitto
di Laura Palmerini
Ventiseiesima puntata
di Alessandro Gentili
E’ di poche ore la notizia che le primarie ad Amerigo sono state annullate! Mai accaduto prima d’ora.
E’ successo questo: che i concorrenti di Giuliano Calandra, che concorreva come candidato a sindaco ed esponente del “nuovo che avanza”, accreditato come futuro sindaco “a mani basse”, è stato accusato di aver iscritto i defunti! Ricordate le “Anime morte” di Gogol? Beh, più o meno la stessa cosa. Il Calandra se n’è andato in giro per valli e campagne a raccogliere tutti i dati dei “defunti”, stilando una lista di circa 57 nominativi con tanto di tessera già crociata sul suo nome.
Il pacchetto è stato malamente nascosto dal Calandra in una panca adibita a dormitorio dei suoi gatti.
Vatti a fidare! Lo credereste? “Rufolo”, il gatto principe della casa, che solitamente non tocca neppure uno stuzzicadenti, ha deciso che la sera prima delle primarie, doveva rifarsi le unghie e non ha trovato nulla di meglio che la scotola dove il Calandra aveva gelosamente celato le schede dei morti che avevano tutti firmato per lui.
E’ successo di tutto, francamente: perfino i morti, i 57 morti che, obtorto collo, erano stati costretti a firmare per il Calandra e che mai, da vivi, lo avrebbero votato, sono usciti dalle tombe e hanno infestato le vie e le case di Amerigo:
“Ma come! Prima ci riesumate per farci votare contro la nostra volontà e poi un gatto fa a pezzi le schede?”
Pare sia stata questa la frase udita da Angelo Emodialisi, colpito da infarto dopo che era rientrato a casa e averla trovata piena zeppa di anime morte! Un vero pandemonio, credeteci! Sono stati cercati i “Ghostbuster” di Trento, di Belluno, di Merano, della Val Sesia, della Valtellina, della Val Pusteria, delle Dolomiti, delle Alpi Gaie e Tristi e poi i “Ghostbuster” del Po, del Polesine e del Vajont. Niente: tutti occupati!
Vabbè: le “Anime morte” hanno scorazzato in lungo e in largo, riempiendosi di birra e alcool, facendo fuori tutte le pizze, le cotolette, le costolette e gli abbacchietti e soprattutto le “carbonare” di mamma Assunta che erano pronte per i camionisti del sabato mattino in transito verso la frontiera.
La ricetta, o meglio, il segreto, di questa famosa “carbonara” di mamma Assunta è tutto racchiuso nelle uova freschissime raccolte nella polleria di Costantino Carosi, il più anziano “Pollajolo” di queste parti. Le galline di Costantino, pare, si nutrono di cereali ad altissima biodegradabilità, che perfino le piccole feci di queste galline sono assai ricercate come concime prezioso.
Poi: la cottura degli spaghetti non deve superare i nove minuti e la pasta non va mai girata durante la cottura. Fuoco basso e luci in cucina spente. Meglio al buio e in silenzio. Mentre la pasta cuoce, radio e tivvù devono restare spente e i neonati dormire. Fuori, dove passano i cavalli, viene gettata della paglia per limitare i rumori. Allo scadere dei nove minuti, mamma Assunta tira giù la pasta con un mestolo e la deposita in un secondo recipiente dove è pronto il condimento. Nessuna nuova cottura.
P.S. : Laura Palmerini era ghiottissima della “carbonara” di mamma Assunta e ne mangiò poche ore prima di venire barbaramente assassinata.
Giornate ONU
di Giuseppe Sanchioni
Come ormai ogni domenica, anche la scorsa è stata l’ennesima giornata dell’ONU dedicata a qualcosa. Ormai non passa giorno che non sia stato dedicato a qualcosa o a qualcuno. Probabilmente si finirà per allungare il calendario o, in alternativa, aumentare almeno le domeniche.
Che poi la dedica serve soprattutto a mettere a posto la coscienza, almeno per quella settimana.
Ma se fosse rimasta almeno una domenica libera vorrei suggerire anch’io qualcosa cui dedicarla. Non fosse altro per non lasciarla nella sua depressione di domenica dimenticata, di serie B (che però gioca il sabato).
E quindi vorrei dedicarla, in particolare, al nulla, allo sbrago più totale. Una bella giornata da passare in pace senza pensare e soprattutto in silenzio.
Senza le chiacchiere retoriche dei politici che commemorano qualcuno o qualcosa.
Senza lacrime di coccodrillo da versare per le traversie del mondo e che saranno già asciutte per cena.
Senza pietismi per situazioni che saranno dimenticate già all’inizio della Domenica Sportiva.
Senza doverla dedicare a qualcosa di cui neanche si sapeva l’esistenza.
Insomma una domenica per creare le condizioni di spirito che serviranno ad affrontare tutte le altre domeniche dell’ipocrisia.
Sarà finalmente la Domenica Qualunque.