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Pagine preziose

Fotografie Stefano Costa
Curatori: Simone Bozzato e Nadia Fusco

Società Geografica Italiana

La Via Egnatia

Fotografie da un itinerario culturale

Il volume ripercorre attraverso gli scatti del fotografo e un’attenta descrizione dei luoghi, il viaggiocompiuto dagli autori seguendo l’itinerario dell’antica Via Egnatia, una delle principali arterie stradali di epoca romana, che segnò un importante passo in avanti nella comunicazione tra l’Italia e l’Oriente. La via Egnatia  rappresentava, infatti, una prosecuzione della via Appia e collegava le coste albanesi (Durazzo e Apollonia) con Bisanzio, oggi Istanbul.

Una direttrice che nel corso del tempo si è sempre più sviluppata, articolandosi in un sistema a complessità crescente: a percorrerla non sono stati soltanto gli uomini della guerra, ma quelli dei commerci, della politica, delle idee. Il valore multifunzionale, tipico della maggior parte delle grandi strade, in questo caso si è riempito dei significati e dell’essenza specifici di un territorio nel quale sono germogliate le culture fondanti dell’identità europea, che lungo la Via Egnatia si sono scontrate, confrontate e – se non integrate – almeno contaminate. Proprio in tale prospettiva, laFondazione Roma-Mediterraneo – da sempre tesa ad instaurare un vero dialogo tra civiltà, a partire dal riconoscimento di analogie e diversità fra i popoli e attraverso lo strumento in assoluto più efficace, ovvero la forza immateriale della cultura – ha voluto sostenere insieme alla Società Geografica Italiana Onlus questo importante progetto editoriale, che testimonia la realtà attuale dell’antica Via Egnatia, al fine di verificare la persistenza dei segni del passato e le modalità attraverso le quali essi continuano ad esercitare la loro influenza.


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Palazzo de’ Mayo - Chieti

L’opera di Manzoni nelle suggestioni di grandi artisti contemporanei

"Illustrare Manzoni": per i dieci anni delle Agende Manzoniane,
in esposizione i capolavori che hanno illustrato la pubblicazione
ideata dal Alfredo Paglione ed edita annualmente
dalla Fondazione Carichieti


   

Compiono dieci anni le Agende Manzoniane, le eleganti pubblicazioni nate dalla collaborazione tra Fondazione Carichieti, il Centro Nazionale di Studi Manzoniani di Milano e Alfredo Paglione, con dipinti di artisti contemporanei che negli anni sono stati chiamati a cimentarsi con uno dei più grandi autori italiani di sempre.

La mostra "Illustrare Manzoni. 10 anni di Agende Manzoniane", a cura di Alfredo Paglione e Valentina Cocco resterà aperta fino al 26 gennaio 2014 presso il S.E.T. Spazio Esposizioni Temporanee di Museo Palazzo de' Mayo a Chieti Per l'occasione è stato anche realizzato un catalogo edito da Palumbi, con testi di Pasquale Di Frischia, Presidente della Fondazione Carichieti, e Gianmarco Gaspari, Direttore del Centro Nazionale di Studi Manzoniani, nonché un'intervista del critico d'arte Gabriele Simongini ad Alfredo Paglione. L'evento gode del patrocinio di Crocevia, del Centro Nazionale di Studi Manzoniani di Milano, e del Centro Abruzzese di Studi Manzoniani di Chieti.

   

Nella suggestiva cornice di Palazzo de' Mayo, i visitatori potranno ammirare "I Promessi Sposi" di Aligi Sassu, le litografie di Gallo Gallina sempre dedicate a "I promessi sposi, i pastelli di Carlo Cattaneo su "Inni sacri", "La storia della colonna infame" raccontata dai disegni di Bruno. le tavole di Piero Vignozzi con "Cinque Maggio". Claudio Bonichi con dodici opere, i volti di Omar Galliani, le dodici tavole dipinte da Agostino Arrivabene per commentare l'"Urania", l'azzurro intenso e inconfondibile con cui Giuseppe Modica descrive i luoghi manzoniani e, infine, la rilettura de "I Promessi Sposi" in bianco e nero nel tratto essenziale di Luca Vernizzi.

   

"Con questa iniziativa - spiega Pasquale Di Frischia, Presidente della Fondazione Carichieti - si compie un altro passo che ci vede protagonisti lungo il percorso di impegno culturale che questa istituzione ha intrapreso nei confronti della collettività, di cui la pubblicazione dell’Agenda Manzoniana rappresenta uno dei momenti salienti. L’importanza di questa attività è presto detta: l’interpretazione illustrata dell’opera di Manzoni permette di leggere ogni volta con occhi diversi, a seconda dell’artista che si è cimentato nell’impresa, quello che viene definito in letteratura un “classico”, portando ad un arricchimento reciproco tra testo e immagine". Il nostro auspicio è che, con la prossima pubblicazione dell'Agenda 2014, potremo dare avvio, ora come allora, ad una nuova fortunata serie di collaborazioni che, con inalterato pregio, sappiano rendere questa agenda ambito dono per gli amanti del bello".

   

Proprio come Manzoni, non esita a parlare di "provvidenza" Gabriele Simongini nella sua intervista ad Alfredo Paglione, in cui ricostruisce le vicende degli acquerelli all'origine delle Agende Manzoniane, dapprima venduti da Sassu e in seguito riacquistati da Paglione, cognato del maestro. Racconta il mecenate in questa intervista: "Nel 2003, tornato in Abruzzo, dopo la chiusura della mia Galleria 32 nel 2000, insieme alla mia cara Teresita decidemmo di fare un grande omaggio, veramente speciale, a Chieti, mia Città. Lo feci per vari motivi: per onorare innanzitutto la memoria di Sassu nel modo più degno, per offrire alla mia città un vero capolavoro e soprattutto perché potesse da quella nostra donazione scaturire tutto un programma a beneficio soprattutto dei giovani. Lo facemmo anche affinché l’importante opera potesse costituire in Abruzzo un preciso punto di riferimento e di interesse per tutto il percorso creativo di mio cognato Sassu. E così decidemmo di affidare il nostro capolavoro, da noi tanto amato, alla Fondazione Carichieti. Fu allora che suggerii anche di dar vita ad un’Agenda Manzoniana annuale, molto elegante, che venisse di anno in anno illustrata da notissimi artisti. Inoltre chiesi di realizzare anche un concorso per le scuole d’arte di tutta l’Italia con l’intento di far crescere fra i giovani l’interesse per l’illustrazione e in particolare per quella delle opere del Manzoni. Attraverso le mie donazioni desidero che la bellezza raggiunga il maggior numero possibile di persone e soprattutto i giovani. Io e mia moglie non abbiamo avuto figli e così mi sembra quasi di adottare idealmente tutta la gioventù abruzzese".


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In cucina coi santi

Don Andrea Ciucci e don Paolo Sartor
ed Sanpaolo
prefazione Gianfranco Vissani

Le ricette che hanno segnato le vite dei santi o che a esse sono ispirate: dai Mostaccioli che un’amica preparava a san Francesco al dolce preferito di Giovanni Paolo II, dai maccheroni di san Pio da Pietrelcina alla polenta per papa Giovanni XXIII.Sessanta modi di scoprire (e gustare) gli aromi e i sapori che hanno accompagnato i santi e i beati più amati. Per ogni piatto proposto, non solo la ricetta (con tutte le indicazioni per prepararla a casa propria) ma anche informazioni, curiosità e una breve biografia del santo.Un vero libro di cucina che però può anche essere letto per la curiosità di conoscere aspetti inusuali della vita dei santi.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)