L’altro sport
Una proposta di Legge
A.S.D.U.S.
“Per Premiare l’eccellenza e la funzione sociale
dello sport attraverso la nascita delle nuove
Associazioni Sportive
Dilettantistiche di Utilità Sociale”
di Livio Mastrostefano
A differenza di altri modelli sportivi nazionali, quello italiano ha una matrice organizzativa in cui l’impronta del volontariato è essenziale ed è strettamente connaturata , da molti anni, allo sviluppo di un sistema che si fonda su migliaia di sodalizi sparsi su tutto il territorio. Le Società Sportive Centenarie, con la loro storia e con la propria filosofia tradizionale, e le tante altre associazioni sportive sono spesso caratterizzate sotto l’aspetto gestionale dalla figura del dirigente volontario e “tuttofare “, persona di buona volontà ma suo malgrado spesso non pienamente preparata a fronteggiare le problematiche sempre più complesse, determinate dai cambiamenti legislativi, economici e culturali che dal 1997 hanno fortemente ridisegnato l’inquadramento giuridico e fiscale delle associazioni sportive dilettantistiche. Le associazioni sportive dilettantistiche godono oggi di un particolare regime fiscale e di un sistema di regole specifico; questa specificità è determinata dalla volontà di sostenere un movimento fondamentale per la crescita sociale dei territori e che vede un enorme numero di volontari coinvolti. Oltre 100.000 sono le associazioni sportive dilettantistiche del nostro Paese. Sono presenti in ogni quartiere delle nostre città, dai più difficili ai centri storici, dalle città metropolitane ai piccoli paesi. Milioni di persone, ed in particolare giovani e anziani, sono coinvolti nel lavoro e nelle attività di queste associazioni che si basano sul lavoro volontario e sul coinvolgimento di famiglie, amici e simpatizzanti.
In questi ultimi anni l’Agenzia delle Entrate ha avviato una capillare operazione di controllo e di verifica delle associazioni di promozione sociale. Qualsiasi controllo è certamente un atto positivo poiché mira a verificare la veridicità delle attività anche a difesa delle organizzazioni stesse contro millantatori e falsi; il problema però è che l’Agenzia delle entrate sta elevando centinaia e centinaia di multe per migliaia di euro contestando alle associazioni controllate, nella gran parte dei casi, banalissimi problemi di natura formale, contabilità considerate incomplete o approssimate. Sono stati contestati, ad esempio, i simboli delle associazioni per i quali è previsto che la dicitura Associazione Sportiva Dilettantistica sia scritta per esteso mentre sono stati riscontrati simboli con l’acronimo ASD, sono state contestate modalità di convocazioni delle riunioni dei soci, tempistiche e iter meramente formali di comunicazioni; l’enorme numero di sanzioni previste dall’Agenzia delle entrate rischia così di mettere in seria difficoltà il mondo sportivo dilettantistico oltre che coinvolgere in prima persona i dirigenti sportivi ed in particolare i presidenti che, come previsto nel codice civile, hanno la responsabilità solidale e illimitata per le obbligazioni assunte dall’associazione. Ai dirigenti sportivi si richiede oggi una competenza ed una preparazione sempre più specialistica, gravata da oneri sempre maggiori con responsabilità civili e penali del loro operato; il tutto da ricondursi nel volontariato della loro azione, cosi come espressamente richiesto dagli statuti delle associazioni sportive. Questo volontariato, se lasciato solo, rischia di dover riconsiderare la propria gratuita disponibilità. E’ necessario a questo punto che il legislatore svolga tutti i necessari approfondimenti al fine di evitare e in qualche modo risolvere i problemi delle associazioni e società sportive dilettantistiche alle prese con gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate con un intervento che parta da una radicale riforma del quadro normativo che regola il settore.
E’ per questo che il Comitato “Salviamo lo sport dilettantistico”, un movimento che opera da anni in rete a sostegno di un interevento risolutorio del legislatore, si è fatto promotore di una proposta di legge rivolta a “Premiare l’eccellenza e la funzione sociale dello sport attraverso la nascita delle nuove Associazioni Sportive Dilettantistiche di Utilità Sociale (A.S.D.U.S.)”. Queste ultime sono intese come vere e proprie strutture fondate sul volontariato che perseguono lo scopo meritorio d’impegnare ed educare i nostri giovani attraverso la proposta promozionale dello sport, anche a carattere agonistico, e svolgere una funzione salutistica nei confronti dei cittadini di tutte le età, creare situazioni di inclusione sociale, fondamentali per l’integrazione di persone in situazioni di difficoltà, disagio e disabilità, e/o di integrazione tra i popoli. Il Disegno Di Legge, sul quale hanno lavorato alcuni dei più illustri fiscalisti e tributaristi a livello nazionale come il Dott. Claudio Carpentieri, è stato presentato quest’estate alla Camera dei Deputati; il testo prevede la creazione di un nuovo soggetto giuridico, la A.S.D.U.S. appunto, facendo chiarezza in un settore delicato della vita sociale elevandone il grado di eccellenza e contestualmente definendo alcuni obblighi anche al fine di eliminare e contrastare fenomeni di elusione/evasione. La speranza è che la proposta di legge possa trovare il più ampio consenso parlamentare, quello dello Ministro con delega allo Sport on. Delrio, peraltro già ampiamente informato sull’iniziativa, e, soprattutto, dei vertici nazionali del C.O.N.I..
Velitrae
A sostegno della tesi sopraesposta
l’esperienza e la passione sportiva di periferia
Abbiamo colto un esempio emblematico di ciò che si può fare in favore di una formazione ed una educazione allo sport. Una esperienza della società Velitrae di Velletri che ha visto l’affermarsi, sotto la direzione di Alessandra Trinca, dei propri giovani allievi nei campionati regionali delle varie categorie avendo come traguardo finale l’impegno nazioanle: Ilaria Betti ginnastica artistica; Maria Taloni corpo libero e parallele; Valentina Betti trave e corpo libero.
Nelle gare di ginnastica artistica maschile con il Campionato Regionale di Categoria (alta specializzazione), ovvero il torneo piu difficile della Federazione Ginnastica d' Italia e il Campionato di Specialità per attrezzo, guidati dal tecnico Ivan Giorgi, hanno ottenuto un alto punteggio Patrik Taloni, Leonardo Di Meo e Giuseppe Vescio; mentre Daniele Pileri ha conquistato il 2° posto con edibizioni alle parallele, al Cavallo con maniglie e al volteggio.Da segnalare ancora Dario Tibaldi e Leopoldo Dorigo che ha conquistato il titolo regionale.
I dirigenti della Velitrae hanno ben gioco a presentare le squadre dei loro atleti: per il settore agonistico femminile saranno in campo per difendere i colori bianco-rossidell’Associazione alle gare e ai campionati del calendario ufficiale della F:G:I per l’anno sportivo 2013/2014:
Caracci Livia, Betti Valentina, Taloni Maria, Betti Ilaria, Barcaccia Chaiara, Di Macco Michelle, Carletti Gaia, Lopez Claudia, Rufo Swami, Mignucci Elena, Vinciguerra Giulia, Seri Sofia, Pace Francesca, Labruzzo Francesca e Galli Sara:
Per il settore agonistico maschile saranno Dorigo Leopoldo, Pileri Daniele, Taloni Patrik, Di Meo Leonardo, Vescio Giuseppe, Tomassi Daniele, Micheli Bernardo, Briamonte Antonio, Petrilli Edoardo e Guidi Federico gli atleti che rappresenteranno il Velitrae.
I rispettivi tecnici Alessandra Trinca e Ivan Giorgi saranno coadiuvati e sostenuti dal Prof. Carlo Dorigo, anch’egli ginnasta nazionale, già tecnico e giudice nazionale e direttore del Centro Tecnico Federale di ginnastica artistica femminile dell’Acquacetosa a Roma.
Sostenere dunque, con u n’apposita legge, il fervore che anima le società sportive impegnate nell’educazione delle giovani generazioni di atleti, appare una necessità da soddisfare nel più breve tempo possibile: nuovi giovani, di anno in anno, si affacciano allo sport, come gli allievi del Velitrae: Micheli Bernardo, Briamonte Antonio; Petrilli Edoardo; Tomassi Daniele, tutti desiderosi di passare ai livelli superiori ed affermarsi.