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Alberi

Alberi simbolo d’Italia

Il Noce

di Federica Fasciolo


Caro Noce, alto, robusto, maestoso, sei giunto fino a noi dalla lontana catena dell’Himalaia per offrirci eduli frutti a forma di gheriglio.

Stop Talking,
start Planting

(basta parlare
iniziamo a piantare)

Con questo slogan
si svolge l’attività di
“piccoli ambasciatori
degli alberi” un gruppo
di giovanissimi italiani
che si riconoscono nella
manifestazione del gruppo
Plant-for-the-Planet
operante dal 2007.
Da allora sono diventati
oltre 100.000 i giovani
di 200 paesi del mondo
che si dedicano a piantare
alberi nei loro paesi e già
sono state seminate oltre
12 miliardi di piante.
Per il 2020 si prevede di
interessare al progetto
un milione di ragazzi.

Hai chiesto di essere custodito in terreno leggero, sensibile ai ristagni idrici, e seppure ricco di calcare, almeno, non esposto a forti eccessi termici.

Caro Noce, hai conosciuto anche i potenti del tempo: Dioniso, innamorato di Caria, prematuramente scomparsa, le diete le tue sembianze; e l’annuncio di Artemide ai Laconi le rese la riconoscenza di un tempio dedicato, ricco di due forti colonne che, sottolineando le striature del tuo tronco, rendessero vigore e grazia alle sagome femminili.

Hai onorato con il nome di Junglandaceae, anche Giove, Re degli Dei, mentre ricordavi che fu il Re di Persia ad introdurti in Occidente, dove sei accolta con il benevolo sguardo ai tuoi frutti, alle tue ellittiche, sessili, vellutate foglie, la tua corteccia liscia grigio-bianca fessurata longitudinalmente.

E ai nostri giorni, ancora, gli uomini ti riconoscono albero della saggezza, simbolo di fertilità e di longevità, capace di donare forza contro le avversità della vita. E a sfatare le antiche leggende nefaste del Medioevo, ecco lo sradicato noce di Benevento, oasi per i malefizi di streghe, e i preziosi torroncini alla noci che delle streghe prendono nome.

E’ vero, di te non bisogna abusarne, ma ad eventuali inconvenienti sei sempre tu, albero Noce, a produrre rimedi come bene insegnano quei monaci di antica memoria che custodivano a sacchi i tuoi frutti per farne, a tuo nome, unguenti e liquori di benessere.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)