f

Cultura e societÀ

Sigilli e talismani sasanidi al MNAO - Roma

La voce magica dell’Islam

di Margherita Lamesta

120 esemplari, tra sigilli e talismani, sono stati acquisiti di recente dal Museo Nazionale di Arte Orientale. Lo studio della materia e la relativa conferenza, datata 18 aprile e curata dalla Dottoressa Artusi, ci ha illustrato con dovizia di particolari l’affascinante soggetto.

Pietre, gemme, corniole, lega d’argento, giade e lapislazzuli sono i materiali maggiormente impiegati per questo tipo speciale di oggettistica.

   

Se i sigilli - antichissimi nel loro uso cominciato nel VII millennio a.C. – erano utilizzati per autocertificare documenti o per mostrare devozione spirituale ed erano diffusi su larga scala, dal sultano al servo, il talismano era concepito per proteggere il suo possessore e offrirgli al contempo qualche beneficio.

Incisi generalmente su una sola faccia ed impiegati per uso ufficiale o anche semplicemente privato, i sigilli acquisiti dal MNAO sono di provenienza iraniana, indiana e turca o egiziana e palestinese per quelli ottomani. Nello studio di questa materia, la vera difficoltà principale è stata data dal problema delle attribuzioni, spesso superato grazie al nome o alla data incisi, che ne hanno rivelato l’origine, in molti casi.

   

Considerando l’assenza di una letteratura di settore e i vari ornamenti che spesso confondono date o nomi, il lavoro di studio è stato certamente notevole.

Significativo tra tutti è il sigillo di Maometto, datato 628 e usato dal profeta per inviare ambasce all’imperatore bizantino, che accettava solo lettere con sigillo. Con questo anello, in argento, il fondatore dell’islam si presentò all’imperatore come messaggero di Allah. Conoscenza, pratica, liberalità, fede, tranquillità e salute sono, invece, le richieste di un sigillo molto probabilmente appartenuto ad un Visir.

   

A differenza dei sigilli, i talismani sono considerati oggetti dai poteri magici.
Incisi anche sul retro, diversamente dai primi, sono più preziosi in fatto di materiali.
Essi trovano, in effetti, maggior uso nella oreficeria.
Si presentano come ciondoli ma possono anche essere indossati o affissi alle porte come elemento benaugurante.
Con il talismano l’uso delle pietre, dalle proprietà specifiche riconosciute ad ognuna, potenzia il valore stesso dell’oggetto magico: l’agata è usata contro il malocchio, ad esempio.

   

A ben guardare le incisioni, esse contengono spesso versetti coranici, presenti anche in alcuni sigilli, evidenziando un debole confine tra religione e magia.
L’analisi delle incisioni, comunque, è spesso rivelatrice di valori umani che trascendono la dimensione spazio-temporale e ben si contrappongono allo scempio degli eventi storici più recenti. Va aggiunto, inoltre, che l’uso di questi manufatti avulso dal loro contesto storico, religioso e geografico ne fanno un oggetto di folklore, con il risultato svilente di depauperare terribilmente il valore stesso della materia. In ultimo, un’altra incisione, presente in questa raccolta di alto valore storico, è degna di nota anche per la sua particolare fattura.
Si tratta di un apparente sigillo, perché inciso al negativo, che contiene la seguente scritta dal chiaro significato talismanico: “l’incontro con l’amato è guarigione per i cuori”.
E che sia di buon auspicio per tutti, pur nella consapevolezza, dimostrata anche dal singolare talismano, che “non ci sono regole in amore e in guerra”.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)