f

Costume e SocietÀ

È la crisi, bellezza!

La nuova dieta 2013

di Elena Marchini

I tempi sono maturi, la primavera è arrivata ormai da quasi un mese, ma al 2013 sembra mancare ancora qualcosa: la dieta dell’anno.

Siamo usciti dal periodo Dukan, e incredibilmente all’orizzonte non si prospetta alcun guru o nessuna nuova era alimentare. Qualche giornale femminile timidamente e senza particolare enfasi propone la dieta del digiuno, avallata peraltro dall’oncologo Umberto Veronesi.

Tra me e me ho pensato, vuoi vedere che sono tornate di moda le donne morbide?
Burrose veneri steatopigiche, non più costrette a nutrirsi di acqua e semi di zucca per indossare vestiti taglia zero, torneranno a passeggiare con cadenze suadenti nelle strade delle italiche città.

   

Nulla di più lontano dalla realtà.

La nuova dieta si chiama “dieta del Calo dei consumi” e la si segue non per avere fisici scultorei o per raggiungere nuovi stereotipi di bellezza ma semplicemente perché si è costretti dalle circostanze.
La crisi, resa ancor più stagnante da una politica inesistente e inefficace, sta quindi sempre più condizionando gli stili di vita degli italiani.

      

Secondo i dati pubblicati da Coldiretti nel 2012 i consumi alimentari sono risultati in flessione del 3 per cento, con picchi del 5 per cento in regioni come la Campania, con una perdita economica di quasi sette miliardi di euro.

Nei primi mesi del 2013, secondo fonti Swg, quasi un italiano su tre a pranzo consuma esclusivamente un piatto di pasta, che sazia di più e costa di meno, mentre solo un’esigua minoranza, il 18 per cento, dichiara di fare quotidianamente un pranzo completo con un primo, un secondo, un contorno, un dolce o un frutto.
In pausa pranzo, inoltre, sempre più spesso si diserta il bar, il ristorante o la mensa (dove spendere il ticket restaurant) a vantaggio di autarchici tupperware riempiti con gli avanzi della cena.

Circa il 12 per cento della popolazione, secondo l’Istat, riesce a fare un pasto adeguato un giorno sì e due no.

Quasi due italiani su tre tagliano soprattutto l’acquisto di frutta e carne, sei milioni di italiani dichiara di non poter acquistare carne in maniera continuativa.
Anche il grana padano uno dei formaggi simbolo del paese ha subito una frenata di vendite pari al 7,5 per cento a vantaggio di prodotti succedanei con minori garanzie qualitative ma venduti a basso costo.
Nei primi tre mesi dell’anno infatti il 34 per cento degli italiani, si parla di circa sette milioni e mezzo di persone, preferisce acquistare cibi di qualità inferiore che sono molto più economici, ma danno un senso di maggior turgore al carrello della spesa.

Il Codacons ha rilevato che un terzo delle famiglie italiane non riesce più ad acquistare tutto il cibo di cui necessita, e bisogna tornare alla fine degli anni Settanta per avere consumi alimentari pro capite così bassi. Dati che secondo Confcommercio potrebbe anche peggiorare qualora venissero applicati alcuni provvedimenti quali l’aumento dell’Iva, che a meno di smentite dovrebbe arrivare al 22 per cento entro luglio.

   

Anche i luoghi della spesa sono cambiati, sempre più, quasi il 30 per cento degli italiani, cioè 6,5 milioni, compra quasi esclusivamente nei discount, un tempo considerati negozi di seconda scelta, dove si trovano in prevalenza prodotti in scatola, surgelati o sottovuoto, tutto a scapito dei prodotti freschi tipici della dieta mediterranea.

Si narra che qualche anno fa, nel 1789 o giù lì, qualcuno fece notare che il popolo avesse fame e mancava il pane, e la risposta fu: “Dategli le brioches”. Erano i prodromi di una rivoluzione, che portò il popolo affamato e sfinito a ribellarsi contro i tiranni.
Ma questa è tutta un’altra storia.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)