f

segnalato da:

Una guida sicura,
un itinerario coerente

Il pensiero della Chiesa sulle prospettive dell’ambiente
la risposta del Movimento azzurro

(Dall’enciclica Centesimus annus, pubblicata nel 1991)

“Invece di svolgere il suo ruolo di collaboratore di Dio nell’opera della creazione, l’uomo si sostituisce a Dio e così finisce col provocare la ribellione della natura, piuttosto tiranneggiata che governata da lui. Si avverte in ciò, prima di tutto, una povertà o meschinità dello sguardo dell’uomo, animato di possedere le cose anziché di riferirle alla verità, e privo di quell’atteggiamento disinteressato, gratuito, estetico che nasce dallo stupore per l’essere e per la bellezza, il quale fa leggere nelle cose visibili il messaggio del Dio invisibile che le ha create. Al riguardo, l’umanità di oggi deve essere conscia dei suoi doveri e compiti verso le generazioni future”.

Parte da questo messaggio ambientalista “al mondo” che, per la sua natura, possiamo definire “ordinatorio” per i cattolici, il rinnovato impegno degli ambientalisti di ispirazione cristiana anche in Italia. Nello stesso anno Gianfranco Merli dava vita al Movimento Azzurro, fondando l’impegno degli ambientalisti cattolici, che vi aderivano, sul Manifesto “Ecologia Etica Economia”, il quale costituisce ancora oggi la chiave di volta di tutto il pensiero ambientalista e delle azioni del Movimento Azzurro sviluppatisi in questo ventennio.

  • L’azione responsabile dell’uomo verso un ambientalismo di nuova generazione, che però affonda le radici nella cultura cristiana dei millenni che ci hanno preceduti: l’ambientalismo del fare, secondo il mandato biblico, non secondo il recentissimo “fare” di origine partitica e correntizia che vorrebbe gli ambientalisti, o pseudo tali, piegati alle ragioni del Si alle economie degli affari, delle imprese e dei capitali;
  • l’attenzione dedicata al fenomeno della globalizzazione, che interessa l’umanità, come l’ambiente ed oggi più che mai, constatiamo, l’economia;
  • l’attenzione alla risorsa acqua, per il suo uso e la gestione nel nostro Paese, ma anche e soprattutto come risorsa di vita per la intera umanità;
  • l’attenzione al territorio ed alle foreste, all’assetto idrogeologico ed all’agricoltura, ma anche alle città, all’urbanistica ed all’architettura, alla storia ed alla cultura delle regioni, delle aree e delle popolazioni.

Questo l’impegno nel quale dobbiamo proseguire, perseverando nel migliorane la qualità.
Lo dobbiamo a tutti coloro che, con il Presidente Merli, hanno fondato il Movimento Azzurro consentendoci oggi di avere voce e riconoscimento nella società e nelle istituzioni.

Bene ha fatto il Presidente nazionale Gastone Savio, ad esordire con un appello a favore di quella gran parte di umanità che sta morendo di fame e di sete proprio nel continente africano che è il maggiore tributario del ricavato dalla risorsa foresta al mondo intero.
E questo proprio nell’anno dedicato dalla Comunità internazionale alle Foreste.

Il cosiddetto mondo civile, le società avanzate, in testa la nostra, madre di tante illuminate menti ambientaliste laiche e scientifiche della prima ora, di tanta stampa di pregio che orienta e a cui si ispirano l’opinione e l’economia di rilievo in Italia, hanno archiviato l’argomento “strage per fame nel corno d’Africa” con buona pace delle Associazioni ambientaliste da rivista patinata e dei cittadini che si godono le spiagge a bandiera blu o a cinque vele, le quali, in questo periodo, sembrano costituire l’unico interesse nell’impegno ad accaparrasi sponsor (con tanto di sostegno istituzionale) delle sigle ambientaliste più famose in Italia.

Il Papa, Beato Carol Wojtyla, con la centesimus annus ha ripreso con forza i temi della responsabilità dell’uomo verso l’ambiente: “Del pari preoccupante, accanto al problema del consumismo e con essso srettamente connessa, è la questione ecologica”. Numerosissimi sono stati i suoi interventi sulla materia negli anni, ne ricordiamo uno per tutti a cui il Movimento Azzurro ha preso parte, la “Giornata della Terra” durante il Giubileo del 2000.

Durante il Pontificato di Giovanni Paolo II, inoltre, è stato pubblicato il Testo della Dottrina sociale della Chiesa cattolica il quale dedica un intero capitolo alla salvaguardia dell’Ambiente. Anche questa fase, per certi versi rivoluzionaria rispetto al nostro impegno, ci ha visti protagonisti nella testimonianza e nella divulgazione del “nuovo” modus operandi degli ambientalisti cattolici.

Il Santo Padre Benedetto XVI, ha addirittura rafforzato l’attenzione verso i temi ambientali, con continui interventi e l’impegno è culminato nella enciclica “Caritas in veritate” nella quale dedica uno dei quattro capisaldi del rinnovato umanesimo alla questione ambientale, centrale insieme a quelle economica ed antropologica.

Il Movimento Azzurro, è nella perfetta continuità e coerenza verso questo impegno, a costruire base sociale sulla quale edificare non vacue tessere, ma consenso e soprattutto, nuovo impegno sul territorio perché sulla scorta dell’entusiasmo e del vigore, che scaturirà dalla rinnovata dirigenza, si garantisca la giusta continuità ad un messaggio così importante e profondo quale quello che i nostri padri fondatori, Gianfranco Merli in testa, ci hanno consegnato vent’anni or sono.


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)