Parchi e Oasi dello Spirito
Assisi
Eremo di Santa Maria delle Carceri
di Dante Fasciolo
Fu San Bernardino da Siena a sviluppare nel quattrocento l’eremo di Santa Maria delle carceri, ove San Francesco e i suoi confratelli si rinchiudevano per pregare e meditare.
Il luogo è suggestivo: il grande bosco di querce e lecci è un’immensa oasi di pace, raggiungibile attraverso un facile percorso, punteggiato dal canto di numerosi uccelli che hanno fissato in questo luogo incantato la loro dimora.
Entrando nell’eremo, c’è un piccolo cortiletto con un pozzo dal quale attingeva già il santo di Assisi indicato dalla tradizione come il suscitatore dello zampillo iniziale.
Di qui si accede alla chiesa la cui costruzione risale al XV secolo: un semplice altare a ridosso di un affresco del quattrocento raffigurante la crocifissione. Dalla Chiesa si transita per l’antico oratorio ove sono conservati affreschi di pregio: una Madonna con Bambino del ‘500 di scuola umbra e dipinti che richiamano ad una vocazione riconducibile al Cimabue.
Poco più in là c’è il coretto, ove tutt’ora i frati pregano e cantano; ancora qualche passo all’esterno e si può accedere alla Grotta di San Francesco formata da due ambienti: nel primo è conservato il letto scavato nella roccia del “Serafico”, l’altro, uno spazio dedicato alla preghiera e alla meditazione.
Visibile il “Buco del Diavolo” a cui è legato un racconto tradizionale che ha visto soccombere e precipitare nella fenditura il diavolo nell’incontro con Francesco.
Più verosimile l’”albero degli uccelli” abitato dai bisnonni di quelli che ancora oggi affollano quest’albero, e che assistevano alle prediche e alle benedizioni del Santo.
Così come si narra della deviazione che Francesco chiese per favore al piccolo ma rumoroso corso d’acqua affinché non disturbasse più i frati oranti. C’è ancora e scorre rumoroso ai piedi delle grotte che davano rifugio ai Frati del tempo.
Da visitare ancora il refettorio e il dormitorio adagiati alla roccia e la Cappella di Santa Maria Maddalena all’interno della quale sono ospitate le spoglie del beato Barnaba Manassei, il francescano che fondò il Monte di Pietà nel lontano 1642.
Il 4 ottobre e il 20 maggio, l’eremo festeggia i suoi due santi, rispettivamente, Francesco e San Bernardino da Siena.