Fotografia
Casa del cinema – Roma
Donne in luce
di Federica Fasciolo
Immaginate vecchi ruderi, case abbandonate, ambienti fatiscenti, ecco un set ideale per realizzare una serie di foto; e immaginate ora che da ogni angolo si appalesino evanescenti, aeree, affascinanti ed ammiccanti creature femminili…il gioco è fatto!
Autore Riccardo Ghilardi fotografo di vaglia, che ha realizzato le immagini delle attrici del nostro cinema, i volti conosciuti di Ornella Muti o Isabella Ferrari, Paola Cortellesi, Carolina Crescentini, Sabrina Impacciatore… immortalati in autentici originali ritratti per una mostra curata da Laura Carolina Arioli presso i locali della Casa del Cinema d Roma fino al 15 settembre 2013.
La scelta dei soggetti non è casuale, i luoghi scelti da Ghilardi sono i locali dell’ex Istituto Luce, luogo deputato del cinema italiano, dismesso anche a causa di un incendio.
Ghilardi ha scoperto per caso questo spazio abbandonato: “L’idea del progetto ‘Donne in Luce’ nasce più di un anno fa, quando casualmente mi ritrovo a vagare all’interno del Municipio X. otrepassando un giardino, mi imbatto in una palazzina abbandonata, rivestita di edera ed erbacce, annerita in buona parte dagli inequivocabili segni del fuoco. Le porte e le finestre sono sigillate con palanche di legno per impedirne l’accesso. Incuriosito, mi spingo alle spalle di questo ‘blocco’ isolato nel giardino, come se il tempo impietoso lo costringesse solitario e inerme alle intemperie. Soltanto pochi metri più avanti, la vita sembra trascurare la sua presenza. Il quotidiano prende il sopravvento”.
Ghilardi si lascia affascinare dal luogo: la luce che attraversa porte sgangherate e finestre divelte disegna scenari di bellezza che emanano profumo di passato e di magico ricordo; indefiniti colori separano improbabili nuovi spazi…. “Mi convinco che sia stata proprio la luce a tenere in vita l’edificio, - continua il suo racconto Ghilardi - disegnando così un atto di resistenza estremo e poetico contro il tempo, la noncuranza, la nostra sciatta e negligente burocrazia”.
Per contro, ecco l’idea restituire al luogo dignità sulla scia della sua pur sempre viva e presente passione per il cinema: “…portare grazia e bellezza, fascino e sensualità, coerenza e incoerenza, tutto quello che solo le donne posseggono nella loro straordinaria unicità.”
Sono state circa 30 le donne che hanno posato per i ritratti e dunque si è reso necessario utilizzare anche altri luoghi dove, comunque, respira e vive il cinema: il Centro Sperimentale di Cinematografia, l’Istituto Statale per la Cinematografia e la Televisione Roberto Rossellini, il Museo Agostinelli, il Micca Club Roma, la Villa Fabrizia a Lodi, il Castello della Castelluccia, il Rosa Croce Art Store Roma, il Cinema America occupato.
A fianco della mostra fotografica di Ghilardi sono programmate una serie di proiezioni di film interpretati dalle attrici ritratte, e l’iniziativa tutta della Casa del Cinema di Roma rivolge attenzione ai bambini nati e che vivono in carcere con le loro mamme secondo l’azione di solidarietà dell’Associazione Roma Insieme di Leda Colombini.