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Arte

Galata Museo del Mare - Genova

Paolo Ciabattini

Monoliti del mare. Pittura astratta. La mostra mette in evidenza la contrapposizione del mondo sottomarino e introspettivo, rispetto ai paesaggi onirici e contemplativi della superficie.


Il Galata Museo del Mare ospita fino all’8 settembre, presso la Saletta dell’Arte, a cura di Giulia Sillato, la mostra personale di Paolo Ciabattini: artista e architetto milanese.

Ciabattini dedica la sua prima personale genovese al mare, attraverso un percorso espositivo composto da maxi tele perfettamente integrate nella cornice museale che, attraverso le sue ampie vetrate, lascia “entrare” il mare di Genova in un equilibrato scambio di blu.

L’artista conduce lo spettatore in un profondo viaggio individuale che parte dagli abissi fino a emergere in sconfinati orizzonti, da qui i titoli delle due grandi serie pittoriche presentate nella mostra: I monoliti degli abissi e Orizzonti marini.

Gli abissi vogliono rappresentare la profondità dell’inconscio umano così come il viaggio introspettivo dell’artista, in un mondo popolato da figure fantastiche riconducibili, nell’immaginario collettivo, al mondo sottomarino di Jules Verne. Alla fine del percorso, lo spettatore e l’artista emergono in superficie: nella contemporaneità della vita e nella smisuratezza dell’orizzonte.

   

La mostra mette in evidenza la contrapposizione del mondo sottomarino e introspettivo, rispetto ai paesaggi onirici e contemplativi della superficie.

La superficie è intesa come vita, punto di collegamento tra mare e cielo laddove la linea d’orizzonte si perde tra le due distese blu. L’uomo, nella sua fisicità, si trova a metà strada tra questi due mondi: cielo e terra, vita e morte, contemplazione dell’infinito e introspezione di se stesso, come se si trattasse di due mondi paralleli.

Paolo Ciabattini si esprime utilizzando un linguaggio intimistico e, al contempo, materico.L’artista realizza i suoi lavori con tecnica mista e colori acrilici, inglobando nel medium pittorico materiali estranei alle tradizionali tecniche artistiche quali sabbie e cementi, generando una superficie ruvida e irregolare come il mare increspato. Le grandi dimensioni delle tele s’impongono nello spazio come elementi fissi e inalterabili, riprendendo il concetto di monolite quale punto fermo e massiccio nella distesa marina.

La componente introspettiva della poetica dell’artista attinge alle sue più profonde percezioni, dagli abissi della sua individualità, per essere liberata solo dal gesto artistico, sfociando in forme astratte dotate tuttavia di precisi punti di riferimento come il variare della luce alle diverse ore del giorno.

L’astrattismo di Ciabattini riesce a coinvolgere e a catturare lo sguardo anche del pubblico più incline all’arte figurativa, per poi raccontare la sua fantastica visione del mondo. claudia.diaspro@gmail.com

   


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