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Costume e società

Nave Italia

Un brigantino per migliorare
la qualità di vita dei disabili

di Elena Marchini

Fondazione Tender to Nave Italia (TTNI), frutto di una fusione tra la Marina Militare Italiana e lo Yacht Club Italiano, da diversi anni, si occupa di realizzare progetti in collaborazione con le associazioni e gli enti pubblici e privati dediti alla cura del disagio di varia origine.

A questo scopo, la Fondazione ha acquisito un brigantino a vela, “Nave Italia”, il cui scafo lungo 61 metri, è in grado di alloggiare più di 30 ospiti, oltre l’equipaggio fornito dalla Marina Militare. Nave Italia, il più grande brigantino a vela del mondo, sembra uscire da una stampa dell’Ottocento, è stata costruita nel 1993 secondo linee e armo classico, e uno scafo moderno, sicuro e confortevole.

Lo strumento cardine della progettazione di Fondazione Tender to Nave Italia è rappresentato da un periodo di navigazione a bordo del brigantino. La convinzione sottostante è, infatti, che la vita di bordo rappresenti un’esperienza di formazione per eccellenza, oltre che la più nota tra le metafore del viaggio alla scoperta di sé stessi. La Fondazione TTNI mette a disposizione il veliero a tutti gli enti non profit che vogliono utilizzarlo per raggiungere obiettivi di miglioramento della qualità della vita degli assistititi, di educazione, formazione, e riabilitazione secondo un modulo progettuale suddiviso in tre fasi: precedente l’imbarco, l’imbarco stesso e la successiva fase di rientro, con l’analisi dell’esperienza fatta.

   

Secondo il professore Paolo Cornaglia Ferraris, direttore del comitato scientifico della Fondazione TTNI, Nave Italia “è principalmente uno strumento educativo e riabilitativo interamente dedicato al sociale. Le persone con disabilità conservano energie e risorse insospettate che possono essere liberate se si da loro occasione di farlo. I progetti su Nave Italiaprosegue il professore Cornaglia Ferraris - sono concepiti perché ciò accada. Sfruttiamo entusiasmo, avventura, capacità di condividere la navigazione, le sue regole, e vita di bordo insieme, per offrire a tutte le persone rese fragili da malattie o vicende di vita difficili di credere di più in se stesse e nella loro capacità di riscatto. Misuriamo i risultati ottenuti con indicatori di efficacia e gestiamo i progetti dentro una metodologia scientificamente rigorosa che offre molte soddisfazioni, soprattutto ai beneficiari e ai loro assistenti”.

Le persone con disabilità, a bordo di Nave Italia, diventano così equipaggio, insieme ai marinai di carriera e ai loro educatori. Imparano, gestiscono, collaborano, faticano, si divertono, affrontano le paure, le novità, e il gioco. Partecipano attivamente a laboratori disegnati ad hoc per ciascuna età e per ciascun tipo di disabilità tali da far riscoprire capacità dimenticate o mai rivelate. Ogni anno sono imbarcate circa 600 persone, dagli 8 agli 80 anni, e vengono coinvolte circa 1200 persone di enti, ospedali, scuole, onlus di tutto il territorio nazionale.

   

“Attendevamo risultati interessanti, ma non credevamo che non vedenti, autistici, psicotici, bambini con malattie croniche debilitanti avessero una risposta benefica così pronta – ha sottolineato il professore Cornaglia Ferraris - Abbiamo misurato con alcuni test internazionali, come il TMA (Test Multidimensionale dell'Autostima, consente di effettuare una precisa misurazione dell'autostima in età evolutiva, nelle sue molteplici dimensioni) e il WHOQL (World Heath Organization Quality Of Life, test per misurare la qualità della vita), i risultati ottenuti e siamo ormai quasi pronti a pubblicarli su una rivista scientifica internazionale. Siamo orgogliosi di aver messo a punto un modello educativo riabilitativo che farà scuola proprio per la rapidità e l'efficacia con la quale si raggiungono ottimi risultati, concentrati in poco tempo”.

Per il 2012 sono stati programmati trentadue progetti di navigazione nel Tirreno e nei mari di Sicilia e Sardegna. Tra progetti di quest’anno rientra anche “A vele spiegate: un viaggio verso l’autonomia”, sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia, che ha avuto come protagonista la Polisportiva Spezzina Disabili, un gruppo costituito da 14 persone con disabilità intellettiva che si frequentano da lungo tempo e condividono spazi e tempi di ricreazione e attività sportive lungo tutto il corso dell'anno.

   

Naturalmente, come nella vita, ciascun partecipante all’esperienza su Nave Italia si è dovuto prima di tutto cimentarsi con un'esperienza assolutamente unica ed eccezionale. Per questo, ognuno di loro si è confrontato attraverso gli strumenti di cui dispone e che ha costruito attraverso le proprie esperienze di vita. I primi momenti sono stati i più difficili: l’adattamento ad una nuova situazione alle quale non hanno mai partecipato. Per tutti, infatti, oltre al doversi rapportare con persone nuove , è stata la prima volta di una mini crociera. Il gruppo però ha sostenuto le difficoltà di ciascuno dei suoi membri ogni volta che si sono presentate, accogliendo e trasformando la fragilità del singolo nella forza del gruppo.

Le esperienze quotidiane del gruppo della Polisportiva Disabili sono state filmate, cosicché i partecipanti potranno rivedere e ricordare i momenti più importanti e belli delle navigazione. Un video è, infatti, il racconto di una storia, un contenitore esterno di memoria, un film, un libro, e come tale, permette di “rileggerne” i contenuti ogni volta. Ciò permetterà sia di fruire ripetutamente di tutta l’esperienza sensoriale vissuta ed evocativa delle emozioni, sia di aggiunge ogni volta nuove o riscoperte emozioni e anche un “pezzetto” di riflessione in più.

“Sono ormai al mio quarto imbarco su Nave Italia- ha raccontato Chiara Corradino, la psicologa referente del progetto spezzino - e il mio ruolo a bordo è sempre stato quello di coordinare e supervisionare il gruppo che accompagno e le loro attività in diretta relazione con il project manager di Nave Italia. Questo, perciò, non è stato un anno diverso dagli altri. Il mio compito è stato, facilitato dall'esperienza accumulata fino ad oggi. Ciò nonostante, ogni imbarco è un'esperienza unica, e mi sono quindi sforzata di imparare a cogliere il senso profondo del vissuto di questo particolare gruppo e dei suoi membri. Personalmente ritengo che un viaggio a bordo del brigantino Nave Italia sia sempre un'esperienza profondamente emozionante. Ho affrontato questo viaggio in un clima interiore di chi si accosta a note ormai conosciute ma anche ad altre nuove da scoprire per la prima volta. Un'orchestrazione, dunque, che comprenderò meglio solo dopo, nel tempo della riflessione”.

   


Ti auguro la felicità di fare quello che fai nel migliore dei modi. Di correre il rischio di tentare, di correre il rischio di donare, di correre il rischio di amare (Pam Brown) - L’uomo rimane importante non pertchè lascia qualcosa di sé, ma perché agisce e gode, e induce gli altri ad agire e godere (Goethe) - Non saltando, ma a lenti passi si superano le montagne (San Gregorio Magno) - L’aquila vola sola, i corvi a schiera; lo sciocco ha bisogno di compagnia, il saggio di solitudine (Johann Ruckert) - non c’è gioia nel possesso di un bene se non viene condiviso (Seneca)